Gela. Il caso della morte dell’operaio trentanovenne Rosario Giarrusso torna ancora davanti ai giudici. La morte durante i lavori. Questa volta, saranno quelli di Cassazione a valutare il ricorso presentato. Le accuse dei magistrati vennero mosse nei confronti di tre imprenditori, titolari di aziende impegnate nei cantieri per la riqualificazione degli alloggi popolari del quartiere Villaggio Aldisio. Solo uno di loro, Rocco Greco, è andato incontro alla condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione, sia in primo che in secondo grado. L’assoluzione, invece, è arrivata per Giuseppe ed Emanuele Parrino. Adesso, i giudici romani di Cassazione dovranno nuovamente valutare quella decisione. L’udienza è già stata fissata per giugno. I familiari dell’operaio deceduto durante il lavoro si sono costituiti parte civile con gli avvocati Fabrizio Ferrara, Dionisio Nastasi e Cettina Lionti. In base alla ricostruzione degli inquirenti, Giarrusso precipitò in una delle vasche di accumulo realizzate proprio nel tratto di via Caserta. L’impatto fu fatale. Sarebbero stati i portelloni collocati a chiusura delle vasche a non reggere il peso della vittima. Per questa ragione, i tre imprenditori sono stati accusati di non aver eseguito in maniera adeguata le opere precedenti all’intervento del gruppo di operai che, invece, si sarebbero dovuti occupare degli impianti idraulici. La vittima era alle dipendenze di una delle aziende impegnate in quei cantieri. In appello, è stata contestata anche l’assoluzione dei due Parrino ma il ricorso è stato rigettato.La difesa, invece, già in primo grado, aveva sottolineato come a processo non fossero finiti neanche i titolari dell’azienda per conto della quale lavorava la vittima. Le responsabilità, quindi, sarebbero da imputare ad altri operatori.