Gela. I progetti per il nuovo porto rifugio devono essere finanziati e, per questa ragione, i componenti del comitato che da anni seguono l’intera vicenda non trascurano il ruolo di Eni. “I progetti finanziati da chi ha utilizzato questo territorio”. Si rivolgono al presidente della Regione Rosario Crocetta. “Tutti noi le chiediamo, visto che siamo arrivati ad avere dei progetti pronti ad essere esecutivi – scrivono in una lettera pubblica – di intervenire con la massima urgenza al fine di far finanziare i progetti da coloro che fino ad oggi nel territorio hanno solo ed esclusivamente fatto i propri interessi, ovvero Eni. Speriamo che la città di Gela, la sua città, meriti di avere un’infrastruttura portuale. Speriamo che lei, caro presidente, non abbia perso l’orgoglio di essere gelese perché noi non lo perderemo mai”. I membri del comitato chiedono solo di poter operare in un porto rifugio praticabile, “dove i pescatori ogni giorno possano usufruire dell’area portuale per andare a pescare, dove il turista possa arrivare o partire per le proprie giornate di vacanze. Sì, caro presidente, un porto degno per la nostra città”. Il comitato non risparmia critiche neanche verso certa politica che “negli anni ha dimenticato la parola porto, occupandosi di altro, compresa la lobby industriale che oggi sappiamo bene che fine abbia fatto”.