Gela. Gli artigli della mafia sui fondi del Pnrr, il rischio che Cosa Nostra potesse mettere le mani sui milioni di euro che arriveranno in Sicilia col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza era stato uno dei temi della recente campagna elettorale. Adesso a rafforzare i timori espressi da diverse forze politiche arriva la relazione annuale della Dia che parla chiaramente di una Cosa Nostra diversa sul territorio, meno militaresca e più orientata sulla gestione delle finanze. Un cambio di rotta che riguarda anche le cosche gelesi degli Emmanuello e dei Rinzivillo sempre più vive nel territorio. Un estratto della Procura della Repubblica di Gela come riportato nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 della Procura Generale della Repubblica di Caltanissetta afferma tra l’altro che “il circondario di Gela è afflitto da una allarmante e peculiare (unico centro siciliano) situazione criminale, atteso che insistono sul territorio ben tre perniciose e aggressive associazioni mafiose, riconducibili rispettivamente a Cosa Nostra, Stidda e Clan Alferi, che compiono fatti delittuosi particolarmente inquietanti…”. Il venir meno dei fatti di sangue direttamente riconducibili alla mafia avvalora ancora di più l’inversione di tendenza che le organizzazioni starebbero adottando per eclissarsi. Il principale scopo è quello di infiltrarsi in settori produttivi che gestiscono i principali flussi di denaro attraverso l’aggiudicazione di appalti pubblici e privati, forniture e servizi vari o comunque trarre da essi profitti illeciti da reimpiegare anche attraverso il ricorso a prestanome nei canali economici legali. Un pericolo che coinvolgerebbe tutti i fondi in arrivo dall’Europa come sottolinea il deputato grillino Nuccio Di Paola che più volte in campagna elettorale aveva acceso i riflettori sull’argomento.
Il neo governatore Renato Schifani il giorno della sua elezione ha annunciato l’intenzione di istituire una cabina di regia composta da magistrati non siciliani che vigili sui fondi del Pnrr. Secondo Di Paola adesso c’è da accelerare sulle scelte.