Gela. Ricorsi respinti e, così, rimangono in carcere sia il ventiquattrenne Igland Bodinaku che il ventinovenne Antonio Radicia.
I giudici del riesame dicono no. I giudici del tribunale della libertà di Caltanissetta non hanno accolto le richieste arrivate dai legali dei due indagati, gli avvocati Carmelo Tuccio, Davide Limoncello e Flavio Sinatra. Sono accusati di aver sparato contro l’abitazione di via Ivrea del giovane Graziano Romano e di averlo aggredito. Le difese hanno sottolineato come le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona non darebbero certezze sull’effettiva identità dei due giovani che avrebbero agito insieme ad un terzo, presunto, complice. L’impianto accusatorio rimane in piedi.
La ricostruzione degli inquirenti. Furono i magistrati della procura e i carabinieri del reparto territoriale a ricostruire la vicenda partendo, comunque, dall’arresto proprio di Graziano Romano, fermato la scorsa estate con l’accusa di aver sparato contro Igland Bodinaku e, adesso, agli arresti domiciliari. Presunte rivalità, forse legate ad un giro di microcriminalità locale, che hanno spinto gli inquirenti ad approfondire l’intera vicenda. Sia Bodinaku che Radicia hanno sempre escluso di aver partecipato all’azione di via Ivrea.