Gela. Nessuna illegittimità nel provvedimento regionale che ha disposto la revisione del piano regolatore generale, del regolamento edilizio e delle norme tecniche di attuazione del Comune. Il Tar Palermo ha respinto il ricorso che fu depositato quattro anni fa, prima dell’insediamento della giunta Greco. L’azione era volta a contestare le procedure previste per adeguare il prg al piano paesaggistico provinciale. Il presunto vulnus, individuato allora dall’amministrazione comunale dell’ex sindaco Domenico Messinese, riguardava aree del territorio, che sulla scorta del piano paesaggistico sarebbero divenute inedificabili. Furono impugnati i provvedimenti regionali ma anche quello di approvazione dello stesso piano paesaggistico. Il Tar non ha però individuato gli estremi per accogliere l’azione. “L’atto di approvazione impugnato, non impone alcun vincolo ma evidenzia l’obbligo del Comune di Gela di procedere all’adeguamento del Prg in conformità alle prescrizioni di Piano sovraordinate; le censure appaiono perciò genericamente dedotte e non evidenziano quale sia l’illegittimità derivata dal Piano Paesaggistico già approvato e divenuto inoppugnabile”, scrivono i giudici amministrativi. Non è stata riscontrata alcuna sovrapposizione di strumenti normativi. I piani paesaggistici vengono indicati come “cogenti” per gli strumenti comunali. “Per gli strumenti urbanistici dei Comuni, delle città metropolitane e delle province, sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti urbanistici”, viene precisato. Previsioni che vengono individuate in un’ottica di salvaguardia del territorio.
“Nessun dubbio può quindi sorgere in ordine alla prevalenza delle previsioni dei piani per la tutela paesaggistica sulle determinazioni urbanistiche del Prg”, si legge nelle motivazioni. Nel periodo di approvazione del piano paesaggistico provinciale, iniziarono a montare i dubbi e le richieste di verifica, proprio per i vincoli di inedificabilità posti su diverse aree della città. A breve, invece, il consiglio comunale dovrà verificare il nuovo regolamento edilizio predisposto dal settore urbanistica. Da tempo, inoltre, si discute di una revisione generale del prg, approvato dopo anni di attesa ma con una conformazione del territorio considerata dagli esperti ormai superata.