“Pepe e Gnoffo messi lì da Mancuso”, Di Dio: “FI commissariata e città paga conseguenze”

 
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Il consigliere Luigi Di Dio

Gela. Gli incroci politici di maggioranza sono alquanto “pericolosi”, soprattutto quando si tratta dei civici, da una parte, e dei forzisti, dall’altra. Agli azzurri non sono piaciute le critiche che il consigliere Luigi Di Dio ha mosso al parlamentare regionale Michele Mancuso, appena riconfermato seppur con dati in discesa, almeno in città (compensati da un riscontro consistente nel resto della provincia). Il commissario cittadino berlusconiano Vincenzo Pepe ha parlato di un Di Dio ridimensionato dopo l’uscita proprio da Forza Italia: non avrebbe più lo stesso “peso specifico”. Di Dio, nonostante l’addio agli azzurri, è comunque rimasto nella maggioranza e alle regionali ha appoggiato la corsa di Caci (candidato di tante forze civiche). Le sue conclusioni non cambiano, certo che Forza Italia sia completamente in mano proprio a Mancuso. “Il mio peso specifico rimane sempre lo stesso, dentro o fuori Forza Italia, visto che sono un consigliere comunale eletto dai cittadini. Cosa ben diversa è il peso specifico del commissario cittadino Vincenzo Pepe che per questa carica non è stato mai votato da nessuno – dice Di Dio – il suo peso specifico è pari a zero. Basti pensare che il partito nazionale ha calato nel nostro territorio la candidatura della Craxi e della Brambilla. Pepe, con il suo peso specifico pari a zero, non ha potuto fare nulla. Più che commissario è commissariato da Mancuso che gli ha dato questo incarico”. Il consigliere fa chiaramente trasparire enorme dissenso anche per un esponente della giunta, diretta espressione del gruppo mancusiano. “Anche l’assessore Gnoffo è stata messa in giunta da Mancuso – aggiunge – e a subirne le conseguenze non è solo il suo partito ma l’intera città”.

Di Dio, già prima di lasciare il partito, aveva sottolineato l’assenza di vera autonomia decisionale a livello locale, con una centralizzazione esasperata, tutta imperniata su Mancuso e sulle sue scelte. “Buona vittoria a Pepe e al suo gruppo – aggiunge – dispiace per l’amico Salvatore Sammito, che ha pagato lo scotto di una candidatura all’interno di un partito che non ha dato risposte al territorio e giustamente è stato bocciato, non lui ma il partito stesso, dalla città”. Ora, secondo Di Dio, i “compagni” di maggioranza di Forza Italia sono attesi al varco. “Gli auguro di potersi rifare in questi cinque anni, per dimostrare almeno di amare il nostro territorio – conclude – occupandosi dei problemi che ci sono piuttosto di rispondermi. Ancora adesso, non riesco a capire quale peso specifico avrei dovuto acquisire rimanendo in Forza Italia”.

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