Volontari per un giorno, i bagni greci di Caposoprano ripuliti da profughi e associazioni

 
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Nella calda mattinata di oggi, presso il sito archeologico Bagni Greci di Caposoprano in via Europa, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Volontario per un giorno” .

L’evento è in programma domenica 15 maggio alle 9 e vedrà collaborare i cittadini e alcuni minori stranieri nel progetto di rigenerazione urbana dei Bagni Greci di Caposoprano, unico esempio di terme greche risalente al IV secolo a.C. in Sicilia.
“Volontario per un giorno” viene definita dagli stessi organizzatori una sfida sociale dai connotati poliedrici: il primo è di tipo sociale e civico poiché permetterà ad ogni cittadino di apprezzare il dono gratuito del volontariato per l’appunto; il secondo aspetto è di tipo pedagogico oltre che integrativo poiché minori non accompagnati provenienti dal Bangladesh, Egitto, Costa d’Avorio,Gambia, Senegal, Camerun ed Eritrea si prenderanno cura dei beni comuni assieme alla cittadinanza; infine il terzo è di tipo di politico, poiché la giornata tende anche a costruire reti di collaborazioni e sinergie fra le amministrazioni locali e i cittadini, come già da un decennio stanno facendo le associazioni per conservare al meglio i siti archeologici della città.
L’iniziativa è stata promossa dalla rete civica e sociale “Cantiere di Gela”, costituita in seno alla Casa del Volontariato, e rientra nella Primavera dell’Arte, la cui successiva tappa sarà una suggestiva visita notturna del sito archeologico Mura Timoleontee di Caposoprano, il prossimo 21 maggio.


La conferenza stampa si è aperta nel nome dell’impegno, con la presentazione di uno dei primi interventi attuati presso i Bagni Greci di Caposoprano, ovvero il rifacimento della cartellonistica che espone i dettagli delle terme, ormai resa illeggibile dal tempo.
Tra i presenti l’architetto Enzo Castellana, componente del comitato tecnico scientifico della rete civica “Cantiere di Gela”, il quale ha sottolineato l’importanza di infondere un senso di appartenenza e di identità alla società gelese, sempre più liquida e senza confini, poiché è nella ridefinizione dei limiti che in primis risiede la riscoperta del sé; il Presidente del MoVi Enzo Madonia, che ha dichiarato che il tempo delle attese è terminato, nonostante le autorità politiche di competenza non diano risposte adeguate ai cittadini, perché cura della città e dei beni comuni equivale a dire amare se stessi e migliorare la qualità della propria vita, oltre che del luogo in cui la si trascorre; Enzo Madonia ha dunque affermato la necessità di integrare alle competenze dello Stato la cittadinanza attiva, oltre che le reti sociali e civiche affinché tutto ciò possa essere reso possibile, fine ultimo dello stesso Cantiere di Gela.

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