“FI e Mancuso bocciati in città”, Di Dio: “Crollo dei nemici di questo territorio”

 
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Il consigliere Luigi Di Dio

Gela. “I nemici della città sono stati bocciati clamorosamente. Forza Italia e i sostenitori del deputato regionale Michele Mancuso farebbero bene a riflettere sui dati e sul tracollo che si è registrato”. Il consigliere comunale Luigi Di Dio, che insieme al suo gruppo politico, alle regionali, ha scelto di sostenere il medico Rosario Caci, sotto le insegne di “Popolari e autonomisti”, fa una disamina che sicuramente non si trincera dietro ad equilibri di maggioranza. “Mancuso è riuscito ad essere rieletto solo per i voti del nord della provincia – dice ancora – nel 2017, in città il partito era arrivato a 6.500 preferenze. Il dato toccava il 27 per cento. Ora, invece, si è fermato a 3.500 voti, con il 15 per cento. Il successo personale di Mancuso si deve al nord della provincia, che continua a scippare servizi sanitari al nostro territorio. Il consigliere Rosario Trainito farebbe bene a riflettere su questi numeri, piuttosto che scagliarsi contro i civici. In città, Forza Italia è stata bocciata”. Trainito, ieri, ha parlato di un successo di Mancuso e di chi l’ha sostenuto a livello locale. Per il capogruppo azzurro, l’entourage che esce ridimensionato è proprio quello dei civici, a sostegno di Caci. Di Dio, che ha lasciato Forza Italia ormai diversi mesi fa e ha optato per una collocazione da indipendente, è tra quelli che hanno deciso di seguire il progetto maturato intorno alla candidatura di “Popolari e autonomisti” (insieme a gruppi civici come Una Buona Idea, Impegno Comune e Gela città normale).

Il rapporto con gli azzurri si è interrotto per evidenti divergenze rispetto alla linea adottata dai berlusconiani in città, considerata fin troppo dipendente proprio da Mancuso. “I civici, in città, alle regionali di cinque anni fa si fermarono a 300 voti. Oggi, toccano i 3.000. Altri partiti di centrodestra, ad esempio Fratelli d’Italia, hanno incrementato. Forza Italia è stata platealmente bocciata – ribadisce Di Dio – il motivo è semplice da esporre. Il parlamentare appena rieletto non ha mai mosso un dito per la nostra martoriata città. Festeggino pure”. Le parole di Di Dio, come era più che prevedibile, segnano un discrimine netto all’interno della coalizione pro-Greco. I civici hanno ormai da tempo preso le distanze dai forzisti, con i quali i rapporti non sono mai stati idilliaci e ora sembrano essersi del tutto deteriorati.

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