Gela. “Dovevano iniziare a marzo ma è tutto fermo”.
“Solo tempi tecnici”. Così, il presidente della sezione locale dell’Osservatorio nazionale amianto Salvatore Granvillano chiede spiegazioni circa i tempi d’avvio delle visite specialistiche sui lavoratori esposti, appunto, alle fibre d’amianto. Le visite, gratuite, sono previste all’ospedale Vittorio Emanuele, grazie soprattutto al pool specialistico composto dai medici Antonino Biundo, Paolo Gervaso e Rosario Greco. “Non riusciamo a capire – dice ancora Granvillano – perché non si dia inizio alle attività. Ci siamo più volte rivolti non solo ai vertici dell’Asp ma anche ai medici che seguono l’intero progetto”. Tra i lavoratori in lista, ci sono molti operai dell’indotto Eni, e non solo, aderenti proprio all’Osservatorio nazionale amianto. Negli scorsi mesi, il pool specialistico che si occupa dell’intero progetto sanitario ha ricevuto un lungo elenco di nominativi direttamente dagli uffici Inail. “Non c’è nessuna volontà di danneggiare gli operai dell’Ona o, comunque, ogni altro lavoratore esposto all’amianto – spiega il dottor Antonino Biundo – si tratta solo di tempi tecnici. Stiamo attendendo una serie di questionari che dovranno essere trasmessi dagli uffici della Regione. L’Asp ci ha messo a disposizione nuovi sistemi, molti più efficienti, che ci consentiranno di effettuare accertamenti, prima difficili da svolgere. Siamo tra i responsabili dell’intero progetto che è proprio rivolto alle aree a rischio industriale siciliane. Bisogna considerare, inoltre, che abbiamo un elenco di oltre mille nominativi e, tra questi, ci sono anche quelli degli operai dell’Ona, molti dei quali sono già stati sottoposti al precedente ciclo di accertamenti e visite”.
I lavoratori dell’Ona parte civile nel procedimento penale per disastro ambientale. Intanto, come conferma lo stesso Salvatore Granvillano, i lavoratori dell’Osservatorio nazionale amianto sono già pronti a costituirsi parte civile nel procedimento penale contro ventidue tra manager, funzionari e tecnici di Eni ed Enimed che, a settembre, dovranno presentarsi davanti al giudice dell’udienza preliminare. Tra le accuse, c’è quella di disastro ambientale. “Ci stiamo consultando con diversi avvocati – conclude Granvillano – credo che una decisione verrà presa al termine dell’assemblea convocata per il 20 maggio”.