Gela. Lo spoglio non si è ancora concluso ma il risultato del Pd, che perde il seggio per l’Ars, ha già prime ripercussioni. Il segretario provinciale Peppe Di Cristina, che era il punto di riferimento per la lista e che per poco ha dovuto arrendersi, è pronto a dimettersi. “Se non affronteremo gli errori fatti sarà ancora peggio, per questo chiederò la convocazione di un’assemblea per dare le mie dimissioni da segretario provinciale e permettere al mio partito di avviare un congresso vero e aperto in cui ci si possa confrontare, spero che altri prendano il mio esempio. Abbiamo bisogno di una fase di discussione importante per il destino di ognuno di noi. Io resto a dare il mio contributo da qualsiasi posizione e come sempre “non come chi vince sempre ma come chi non arrende mai”, ha scritto sulla sua pagina facebook, Con dati non ancora definitivi, in città Di Cristina ha ottenuto più di 1.400 voti e il Pd si attesta, per l’Ars, ad oltre 2 mila voti. In provincia, ha retto fino all’ultimo chilometro, ma i voti ottenuti da Giuseppe Catania, anzitutto nel fortino di Mussomeli, hanno fatto pendere la bilancia dalla parte di FdI, che ottiene il seggio insieme ai grillini del Movimento cinquestelle e a Forza Italia. Il Pd, reduce da risultati alle politiche non esaltanti anche a livello locale, perde e probabilmente si prepara ad una fase diversa, con l’obiettivo di un’alternativa per le prossime amministrative.
“Ha vinto la destra italiana guidata da Giorgia Meloni e in Sicilia Schifani, perdiamo il seggio per un soffio e non basta un dato importante per raggiungere l’obiettivo, siamo quarti. I siciliani hanno scelto e mi auguro che chi ha vinto rappresenti al meglio questo territorio. Abbiamo lottato e in molti Comuni abbiamo avuto un risultato unico, su tutti penso a all’affetto di Riesi. Ha perso il Pd per molte ragioni, ma sono tutte nostre così come le scelte che ci hanno portato qui, a questo risultato. Ho dato tutto me stesso come ho sempre fatto, in questa campagna elettorale ed in questi anni, con disciplina e lealtà. Grazie a tutte le persone che mi sono state vicine e sono state tante, alla mia famiglia e a tutti quelli che mi hanno aiutato e che ci hanno creduto. Grazie ai più di 4.000 elettori, anche se i conteggi sono ancora aperti, che mi hanno dato la loro preferenza e ai quasi 12.000 che hanno votato il partito. Penso sia sbagliato dire che sia una giornata triste. E un’affermazione che non ha rigore e conto che c’è una parte prevalente in Sicilia e in Italia che gioisce. È certamente una giornata triste per noi, noi non siamo una parte e come dimostrano le elezioni non interpretiamo le sensazioni prevalenti”, ha concluso.