In città Lorefice batte Craxi ma può non bastare: Maganuco meglio dei dem

 
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L'avvocato Emanuele Maganuco

Gela. Il quadro complessivo delle politiche inizia ad essere più chiaro, almeno per il territorio e i collegi che toccano la corsa dei pochi candidati locali, messi a confronto con i big “paracadutati” dai partiti. Nel collegio che riguarda la Camera dei deputati, ormai la vittoria va al centrodestra con il 35,08 per cento (dato non definitivo). I grillini seguono con il 28,57 per cento, poi il centrosinistra al 15,42 per cento, la lista di De Luca al 9,53 per cento e il terzo polo all’ 8,33 per cento. Questa era la corsa, almeno in città, dell’avvocato Emanuele Maganuco sostenuto da Italia Viva e Azione. All’uninominale, il professionista arriva a 4.850 voti (19,13 per cento). Batte il Pd e il centrosinistra che con Martina Riggi si fermano al 9,36 per cento (2.373 voti). La vittoria va all’ex ministro Michela Brambilla, sostenuta dal centrodestra (32,64 per cento e 8.275 voti), seguita da Dedalo Pignatone M5s (32,39 per cento e 8.211 voti). Un testa a testa tra centrodestra e pentastellati. Il terzo polo, in città, ha retto trainato dalla candidatura “territoriale” di Maganuco, che probabilmente mette qualche tassello in vista delle prossime amministrative e almeno alla Camera, nel confronto uninominale, batte i dem.

Lorefice al seggio

Al Senato, nel collegio, affermazione ormai certa del centrodestra, con il 37,56 e 99.937 voti (dato non ancora definitivo). Seguono i grillini con il 30,20 per cento e 80.350 voti,  il centrosinistra molto staccato al 15,75 per cento, la lista di De Luca al 7,62 per cento e il terzo polo al 5,19 per cento. In città,  il grillino Pietro Lorefice batte Stefania Craxi. Al senatore gelese (che però rischia di rimanere fuori) va il 41,18 per cento (10.348 voti), la Craxi si ferma al 37 per cento (9.299 voti), Pd e centrosinistra al 10,27 per cento (2.581 voti), il terzo polo al 5,22 per cento (1.313 voti). Staccata la lista di De Luca al 3,20 per cento. Lorefice, schierato all’uninominale, aveva già vinto anche le primarie interne al Movimento cinquestelle ma rimane in bilico, in attesa dei risultati finali che definiranno anche la sorte di Ketty Damante, parlamentare regionale che corre al Senato nella lista pentastellata.

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