Le acque reflue che confluiscono nel depuratore consortile saranno impiegate per l’irrigazione del comparto agricolo.
Il progetto è stato messo a punto da Eni e dall’amministrazione comunale che insieme hanno rispolverato un impianto innovativo di osmosi inversa realizzato tre anni fa dalla ditta Twg di Gianfranco Giardina ma mai entrato in funzione. Lo stesso subirà alcune modifiche rispetto al progetto iniziale che avrebbe dovuto rispondere ai problemi di approvvigionamento idrico e siccità oltre ad alimentare la nuova centrale termoelettrica, ormai dismessa, attraverso acqua demineralizzata inviata all’impianto di “Trattamento acque”.
Il sindaco Domenico Messinese e il suo vice, Simone Siciliano, hanno effettuato un sopralluogo all’isola 4 della fabbrica del colosso energetico del cane a sei zampe per definire l’iter procedurale. L’impianto della Twg, uno dei primi realizzati in Europa, si avvale di una tecnologia innovativa di pre-trattamento a ultra filtrazione e trattamento finale a osmosi inversa. Sorge, appunto, nell’isola 4 della Raffineria di contrada Piana del Signore. Era stato realizzato anche per garantire un risparmio delle risorse idriche al colosso energetico Eni, sempre più attento al rispetto del territorio e dell’ambiente, ed ha una portata massima di 260 metri cubi l’ora da destinare al riutilizzo delle acque di recupero dai processi industriali avvalendosi della tecnologia “water reuse”.
Era stato Marco Lupo, allora responsabile dell’Ufficio regionale del commissario delegato per l’emergenza idrica delle bonifiche, a sposare la tecnologia del riutilizzo delle acque (water reuse) nel processo di ammodernamento dei due depuratori a disposizione del territorio gelese. Un interessamento che aveva consentito di ottenere un finanziamento complessivo da 11,5 milioni di euro per ammodernare sia il depuratore di Macchitella (3,5 milioni di euro) che quello all’interno dell’Eni (8 milioni di euro). L’intervento avrebbe dovuto consentire al Comune di non pagare le attuali pesanti multe legate all’inquinamento causato dagli scarichi a mare di liquami. Grazie proprio alla tecnologia della Twg si era pensato anche il riutilizzo delle acque per irrigare il parco di Montelungo e rinvigorire lo stesso fiume Gela.