Attività ferma dopo il sequestro del laboratorio, il titolare vuole chiarezza: “Non ha bisogno di autorizzazione”

 
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Gela. Nonostante la laurea conseguita ad Honolulu e l’iscrizione ad un ente riconosciuto, solo in città non può esercitare la professione di osteopata e chiropratico. Lo stop alla sua attività. Aspetta da due anni e mezzo una risposta dall’amministrazione comunale che, con un provvedimento, ordinò al 54enne Lorenzo Sauna di cessare l’attività avviata in via Recanati 114. L’uomo, nel 2014, insieme al nipote, Salvatore Sauna, 29 anni, fu denunciato alla procura a seguito di un’operazione condotta dai carabinieri. L’accusa era di esercizio abusivo della professione medica. In quella circostanza vennero sequestrati i locali e l’attrezzatura. Si trattava di macchinari elettromedicali per cromoterapia, elettroporazione, biorisonanza e tecar terapia, per un controvalore stimato pari a 200.000 euro. Gli stessi vennero dissequestrati dal giudice del tribunale a seguito di una perizia effettuata da un tecnico e nuovamente sequestrati dai carabinieri dei Nas di Ragusa.

“Sono strutture di medicine integrate”. “In Italia esistono centinaia di laboratori dove si esercita chiropratica e osteopatia – assicura Salvo Martorana, presidente dell’Accademia delle Scienze estere – molti dei quali operano in Sicilia. Queste attività non hanno bisogno di alcuna autorizzazione, se non quelle di natura fiscale, in quanto sono medicine integrate. La Corte costituzionale consente di esercitare almeno fino ad una definitiva approvazione di un regolamento”. Dal canto suo, Salvo Sauna, ha avviato un’azione legale per fare valere i propri diritti. Con il suo avvocato di fiducia, il legale Francesco Bellino, ha presentato ricorso per ben 4 volte, 2 delle quali all’amministrazione comunale retta da Domenico Messinese, senza per questo ottenere risposta. Sulla vicenda era intervenuto anche il vice sindaco e assessore allo Sviluppo economico, Simone Siciliano, assicurando di fare chiarezza interpellando i funzionari dello sportello Suap. “Devo approfondire la questione – dice Siciliano – ho contattato il responsabile del Suap”. “Siamo stanchi di attendere una risposta per un’autorizzazione non dovuta – accusa l’avvocato Bellino – Tutto questo procedimento è nato attraverso una denuncia anonima che ha condotto ingiustamente in tribunale il mio cliente colpevole di esercitare un’attività intellettuale che non necessita nessuna autorizzazione. Si continua a fare confusione, negando al mio cliente di conoscere le effettive accuse mossegli e un iter per potere tornare a lavorare. Lo scorso anno anche l’Asp comunicò l’impossibilità a rilasciare l’autorizzazione sanitaria di bionaturopatia e chiropatia in quanto non compresa fra le attività sanitarie riconosciute dalla normativa vigente”. Nel settembre di un anno fa, i magistrati della procura hanno chiuso le indagini sull’intera vicenda scaturita dal sequestro della struttura utilizzata per le visite. 

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