Assolto dal triplice omicidio di Desusino, nuova perizia su Centorbi: ha aggredito le guardie in carcere

 
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Gela. Una nuova perizia psichiatrica sullo stato mentale del contadino Giuseppe Centorbi, autore del triplice omicidio di Desusino nell’estate di cinque anni fa.
Una nuova perizia. Il bracciante, in quel caso, uccise i coniugi Filippo Militano e Giuseppe Carlino e il figlio della coppia, appena tredicenne, Salvatore Militano. Questa volta, il suo legale di fiducia, l’avvocato Salvo Macrì, ha chiesto la valutazione di un esperto per comprendere, appunto, se l’uomo sia capace d’intendere e di volere. Davanti ai giudici del tribunale di Caltagirone, è accusato di resistenza e lesioni ai danni di tre agenti della polizia penitenziaria che sarebbero stati aggrediti proprio da Centorbi durante il suo periodo di detenzione nel carcere calatino. Una richiesta che è stata accolta dai magistrati del tribunale di Caltagirone. Così, il bracciante verrà sottoposto ad una nuova perizia. Per i fatti di Desusino, venne condannato in primo grado all’ergastolo. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, però, accogliendo la disamina condotta dal legale di difesa, ammisero l’incapacità d’intendere e di volere dell’imputato al momento dei fatti. Per i periti che esaminarono il suo quadro psichico, era affetto da un “delirio strutturato di persecuzione a carico della sue vittime”. Dopo l’assoluzione in appello, l’uomo si trova all’interno di una struttura specialistica.

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