Sono Emanuele Maganuco, avvocato di 51 anni, e ho scelto di candidarmi nel mio territorio, cioè a Gela. Sono candidato al collegio uninominale quattro alla Camera deputati con la lista Calenda.
Ho sottolineato il fatto di essermi candidato nella mia terra poiché, complice una legge elettorale da cambiare, non tutti hanno la forza e la capacità di scommettersi nella propria zona di origine. La mia è una proposta che nasce dall’esigenza di provare a dare uno scossone a Gela e al tutto comprensorio: una zona piena di ricchezze ma che deve essere rilanciata.
Si tratta di una competizione elettorale importantissima, più importante di quello che ordinariamente si pensi, se solo si considera che gli esiti dell’azione di governo di ciascuno dei Comuni del collegio dipende indefettibilmente dalla qualità e dalla consistenza della nostra rappresentanza parlamentare. Per questi motivi nel corso della mia campagna elettorale ho fatto il giro dei 28 comuni del collegio per provare a capire e accogliere meglio quali sono le problematiche e le criticità sulle quali intervenire con la massima tempestività.
Sono convinto che una sinergia tra governo nazionale ed enti locali, questi ultimi il primo baluardo dei cittadini, sia necessaria per aumentare la qualità della vita e per risolvere in maniera più diretta piccoli e grandi problemi.
La mia professione è quella dell’avvocato e la esercito dal 1998, sin da dopo la laurea e mi occupo principalmente di diritto civile.
Ho ricoperto incarichi nell’ambito della politica forense: sono sono stato componente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Gela per tre consiliature e sono stato presidente della Camera civile di Gela. Attualmente sono delegato dall’organismo congressuale forense che è l’organismo di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana.
Sono sposato da 21 anni con Ivana e da padre di quattro figli vorrei per il loro futuro la possibilità di una scelta. La scelta di vivere qui o di spostarsi. Oggi, invece, i giovani hanno un’unica scelta: quella di emigrare e questo non lo possiamo più tollerare.
Traporti, ridurre il divario
Si tratta di scelte obbligate per i tanti divari che esistono tra Nord e Sud Italia. Basti pensare ai collegamenti, sia interni alla Sicilia sia verso l’esterno. Ed è per questo che mi voglio battere: nel PNRR, ci sono più di 16 miliardi di euro per le infrastrutture siciliane, di questi 3,1 sono destinati a strade e autostrade. Si tratta di una occasione irripetibile e per coglierla abbiamo bisogno di una rappresentanza locale qualificata in Parlamento e di un Governo efficace, come l’esecutivo Draghi che ha fatto si che queste risorse arrivassero.
Sulla Siracusa – Gela l’imperativo è completare ed evitare che l’aumento dei materiali, dovuto alla terribile novità della guerra, provochialtri blocchi non più tollerabili. Si tratta di un’opera strategica non più rinviabile così come la Gela – Catania su cui va ridotta la pericolosità, attraverso il raddoppio che la renda una superstrada percorribile in sicurezza. Infine, non possiamo trascurare i necessari interventi sulla viabilità interprovinciale. Nel Vallone abbiamo strade che necessitano di ammodernamento immediato e anche questo è un obiettivo da non mancare.
Ma da deputato voglio incidere anche sulla portualità a Gela. Il tema del porto è un po’ come quello della Siracusa – Gela, tutti ne parlano, tutti fanno proclami e promesse e chi se ne dovrebbe occupare da una parte definanzia i fondi destinati al territorio e dall’altra indicano date di inizio lavori a casaccio. Il Porto è un diritto dei cittadini gelesi, ma è soprattuttoun’immensa opportunità di sviluppo economico per tutto il comprensorio. La politica e la comunità locale devono fare quadrato e devono pretendere che i tecnicismi burocratici vengano superati al fine di realizzare un’opera di vitale importanza, abbiamo l’opportunità di trasformare Gela nell’Hub energetico del Mediterraneo.
Rifiuti, una terra pulita
Altra grande emergenza è quella dei rifiuti. Non possiamo accogliere i turisti con le discariche abusive e i vergognosi cumuli anche nei centri cittadini. In linea di principio non sono contrario alle nuove tecnologie di trattamento dei rifiuti come i termovalorizzatori o i gassificatori di ultima generazione. Gela però non è il sito adatto a ospitare termovalorizzatori o rigassificatori, innanzitutto per questioni logistiche e poi perché la storia della città su questo tema è nota. I gelesi hanno già sofferto abbastanza sotto il punto di vista del disastro ambientale, serve rispetto per questo territorio. Serve individuare all’interno della regione dei siti che rispettino i presupposti e non incidano in nessun modo nella quotidianità dei cittadini. Su questo tema serve serietà ed evitare di cadere in facili populismi, il rischio ambientale non deriva solo dal trattamento dei rifiuti ma anche e soprattutto dalla logistica per l’arrivo dei rifiuti da tutta la Sicilia all’interno dell’impianto.
Lavoro e rilancio
Infine, il lavoro: senza una politica di riduzione dei costi del lavoro per le imprese non si può ripartire. Abbattiamo la pressione fiscale sulle imprese e consentiamo nuove assunzioni, altresì sono d’accordo con l’introduzione del salario minimo.
(messaggio elettorale)
Dobbiamo prevedere lo sviluppo contestuale di diverse tipologie di microeconomie garantendone la sostenibilità ambientale, da cui oggi non si può prescindere. Altro punto del nostro programma che voglio portare è quello relativo alla sburocratizzazione.I tempi della burocrazia hanno messo in ginocchio settori come quello delle energie rinnovabili, problematica che oggi si ripercuote in modo diretto sull’economia nazionale.
Tagliamo lacci e lacciuoli e consentiamo al territorio di tornare a volare. Insieme si può fare!