Gela. Potrebbe essere un primo pezzo di un puzzle molto più complesso, ma provvidenziale per il comparto agricolo locale, che è reduce dall’ennesima estate di passione, senza infrastrutture vere e soprattutto senza acqua. Il progetto di massima per i lavori di ripristino e consolidamento della diga Disueri è stato depositato negli uffici del dipartimento regionale acqua e rifiuti. Verrà trasmesso anche alla direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche. “In questo modo – spiega il parlamentare regionale dem Giuseppe Arancio – parte la procedura per renderlo definitivo e poi esecutivo. Solo così si potrà arrivare alla gara per l’assegnazione dei lavori”. Il parlamentare regionale, che si avvia a chiudere la sua esperienza all’Ars, sta continuando a seguire questo capitolo. “Conosciamo i terribili problemi che devono affrontare gli agricoltori del territorio – spiega – avere acqua dalla diga Disueri, senza farla finire in mare, potrebbe cambiare in meglio il destino dell’intero comparto, che tocca Gela ma anche Niscemi. E’ una delle zone più produttive di tutta la Sicilia ma che è alle strette perché non ci sono dighe capaci di garantire le forniture necessarie”. Sicuramente, la fase di passaggio dal governo Musumeci a quello che verrà scelto dagli elettori il 25 settembre non agevola il lavoro negli uffici palermitani. Si dovrà comunque fare in fretta.
“Per non perdere il finanziamento sarà necessario assumere l’obbligazione giuridicamente vincolante, con la gara, entro fine anno – spiega ancora Arancio – per questo, bisogna fare in fretta e tutta la politica locale deve mobilitarsi per raggiungere l’obiettivo”. Il destino di migliaia di aziende locali è collegato proprio alla infrastrutturazione e alla disponibilità di forniture idriche adeguate, fattori che oggi sono assolutamente carenti. Una carenza che ha portato, già mesi fa, gli stessi dem a sostenere il progetto per il ciclo delle acque reflue.