Raccolta rallentata e assemblee, operai Tekra verso sciopero: azienda lascia a fine mese

 
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Gela. L’attività di raccolta dei rifiuti, tra ieri notte e questa mattina, come era prevedibile, ha subito rallentamenti, con rifiuti rimasti in strada per diverso tempo. I lavoratori di Tekra avevano già preannunciato di essere impegnati in assemblea, due ore nella notte e altre due questa mattina. Contestano i licenziamenti fatti notificare dalla società, che il 30 settembre intende lasciare il servizio, per conclusione del rapporto con il Comune, che dovrebbe passare alle attività in house affidate ad Impianti Srr. Su questo fronte, però, non ci sono date precise e il sindaco Lucio Greco potrebbe ricorrere ad una nuova proroga all’azienda campana. La prossima settimana, l’assise civica è chiamata a valutare tutti gli atti del nuovo servizio in house. I lavoratori aderenti a Usb, Fit-Cisl e Filas, probabilmente, si riuniranno in assemblea anche martedì prossimo. Si va verso lo sciopero, da tenere a fine mese. Non hanno partecipato alle assemblee delle scorse ore, invece, gli operai rappresentati da Ugl igiene ambientale e Fp-Cgil. “Speriamo che tutti i lavoratori possano prendere coscienza del problema – fanno sapere i segretari di Usb, Fit-Cisl e Filas – nessuna polemica ma la nostra azione è volta alla salvaguardia di tutti i dipendenti, senza distinzione di sigle. Siamo tutti a rischio, a maggior ragione con i licenziamenti fatti pervenire da Tekra”. I lavoratori dovrebbero lasciare il posto proprio alla scadenza dell’ennesima proroga a Tekra, a fine mese. Nei prossimi giorni, potrebbero esserci altri rallentamenti nel servizio e forme di protesta. Anche l’amministrazione comunale dovrà iniziare a programmare il passaggio da Tekra ad Impianti Srr. Ci sono stati incontri, ma gli operai oltre ai licenziamenti devono sostenere le incertezze di un futuro occupazionale non affatto garantito.

Per le assunzioni a tempo indeterminato nell’in house Impianti Srr bisognerà procedere con una selezione pubblica. Le sigle sindacali che hanno già dichiarato lo stato di agitazione hanno più volte chiesto l’intervento della prefettura di Caltanissetta. A breve si esprimeranno sui bandi per le assunzioni.

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