PALERMO (ITALPRESS) – Il professore Silvio Fici del Dipartimento SAAF – Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università degli Studi di Palermo è tra i componenti del team internazionale di ricercatori che ha scoperto Capparis macrantha o “cappero dal grande fiore”, una nuova specie di arbusto che cresce nell’area nazionale protetta di Nam Kading, nel Laos centrale. La notizia è stata resa pubblica dal report del WWF intitolato New Species Discoveries in the Greater Mekong 2020, che riassume tutte le scoperte di nuove specie di piante e animali – per un totale di 224 – effettuate in Laos, Vietnam, Myanmar, Thailandia e Cambogia, Paesi appartenenti alla regione del Grande Mekong, uno degli hotspot di biodiversità più ricchi a livello mondiale.Il team composto da ricercatori di Laos, Corea del Sud e Università di Palermo, utilizzando i criteri adottati dalla IUCN-International Union for Conservation of Nature, ha classificato Capparis macrantha come una specie “vulnerabile” per quanto riguarda il suo stato di conservazione, a causa del basso numero di esemplari osservati su un’area estremamente ridotta.Le ricerche sulla flora del sud-est asiatico hanno anche portato alla descrizione di altre quattro specie del genere Capparis, legate principalmente alle comunità forestali del Khammouan Karst, formazione di calcari del Permo-Carbonifero ricadente all’interno della Catena Annamita, estesa tra il Laos e il Vietnam: si tratta di Capparis lianosa, C. florida, C. lanceolatifolia e C. hinnamnoensis.“Abbiamo trovato queste piante fra i calcari antichissimi dell’epoca Permo-Carbonifera, fra le fessurazioni in cui si infiltra l’acqua: è come se la foresta si arrampicasse letteralmente su queste rupi – spiega Silvio Fici – La zona, caratterizzata da una elevatissima piovosità, presenta ripidi rilievi interrotti da incisioni fluviali e formazioni carsiche e ospita una ricca flora comprendente un elevato numero di specie endemiche. Le ricerche tuttora in corso sono anche finalizzate all’elaborazione di un volume della Flora della Cambogia, Laos e Vietnam, realizzato in collaborazione con il Musèum national d’Histoire naturelle di Parigi”.Il report del WWF evidenzia come le scoperte di nuove specie costituiscano un forte monito riguardo all’impatto delle attività antropiche nella regione del Grande Mekong: molte specie, infatti, vanno incontro a processi di estinzione, spesso ancor prima di essere scoperte, a causa di fattori quali la distruzione degli habitat, la competizione con specie alloctone, il prelievo e il traffico illegale di animali e piante.foto Soulivanh Lanorsavanh, National University of Laos(ITALPRESS).