Gela. Le indagini sono in corso, condotte dai pm della procura e dai finanzieri. Questa mattina, i coinvolti nell’inchiesta che ha toccato le società riferibili all’imprenditore Giovanni Salsetta sono stati sentiti davanti al gip del tribunale. Le contestazioni principali vengono mosse proprio all’imprenditore. Salsetta, difeso dall’avvocato Giovanni Lomonaco, ha voluto rispondere per chiarire la sua posizione. Ha respinto le accuse e nega che ci siano state operazioni illecite, volte a frodare il fisco. Per gli inquirenti, gli ammanchi supererebbero la soglia dei quattro milioni di euro e lo schema attuato sarebbe quello delle compensazioni indebite, per ripianare pesanti debiti con l’erario. La difesa ha iniziato a produrre anche documentazione a supporto delle ragioni dell’imprenditore, tra i fondatori di Edil ponti. Salsetta è attualmente sottoposto agli arresti domiciliari e il legale che lo assiste ha avanzato richiesta di revoca della misura. L’indagine è piuttosto ampia e complessa e si muove tra i conti delle società legate proprio a Salsetta. Gli investigatori hanno eseguito sequestri e valutato la situazione di una serie di entità societarie satellite, che sarebbero servite da schermo per le compensazioni irregolari. Le accuse sono state respinte anche dal commercialista Sergio Tufano. A sua volta difeso dal legale Giovanni Lomonaco, ha voluto spiegare tecnicamente ogni operazione, negando gli addebiti che vengono mossi dagli inquirenti. E’ sottoposto al divieto di esercizio dell’attività per un periodo di un anno. Sia l’imprenditore che il professionista hanno parlato per ore, proprio con l’intento di allontanare l’ombra pesante delle presunte violazioni della normativa in materia tributaria. La difesa ha già sottolineato la presenza di alcune contestazioni che non hanno attinenza con la vicenda al centro degli approfondimenti investigativi. Ha richiamato altri procedimenti, conclusi favorevolmente. Anche rispetto alla posizione del commercialista è stata avanzata richiesta per la revoca della misura.
L’inchiesta ha inoltre toccato i referenti delle altre società, seppur senza la sottoposizione a misure. Si tratta dell’ennese Massimiliano Mangione, del gelese Matteo Collura, di Manuel Canale, dell’altro gelese Giuseppe Goldini e di Antonio Riccio. Divieto di ricoprire ruoli in società per il calabrese Leonardo Proietto Donato e per Luca Corallo. L’attività investigativa, coordinata dalla procura, sta proseguendo, tra verifiche e sequestri. Un’evoluzione che viene osservata con molta attenzione dai tanti lavoratori del gruppo e dalla compagine aziendale, dalla quale Salsetta si è appena dimesso, così come ha fatto anche per l’antiracket, fino a quando non si definirà la sua posizione.