Gela. Come avevamo già riferito negli scorsi giorni, la società in house Impianti Srr, nella piattaforma di Timpazzo, punta forte sulla produzione di Css, combustibile dalla lavorazione dei rifiuti. I vertici della società, amministrata dall’ingegnere Giovanna Picone, nelle ultime ore hanno avuto la conferma dell’avvenuta certificazione di qualità del processo di produzione del Css, con il sistema di gestione Uni En 15358/11. “Un grande risultato per un’azienda di smaltimento dei rifiuti”, fanno sapere da Impianti Srr. L’in house, inoltre, sta mettendo le basi per avviare il trattamento della frazione organica, così da limitare al minimo i disagi connessi allo stop dell’impianto di compostaggio di Brucazzi. Il sequestro del sistema dell’Ato Cl2 in liquidazione, infatti, ha imposto di conferire la frazione organica di tutti i Comuni dell’ambito, ad iniziare da Gela, in impianti privati di altre zone, con un aumento consistente dei costi. “La società ha redatto un progetto che sottoporrà in settimana agli organi competenti, per trattare la frazione umida prodotta dai Comuni soci, presso la piattaforma di Timpazzo, con conseguente riduzione dei costi di conferimento, che in atto sostengono per il trasporto e il trattamento presso altri impianti”, dice Picone.
Un ciclo sostenibile che Impianti sta cercando di rendere ancora più efficiente. Per questa ragione, ha lanciato un progetto pilota, per ora con il solo Comune di Delia. Si punta ad azzerare i costi della Tari, che anche in città sono un tema ancora divisivo, anzitutto a livello politico. “L’annullamento del costo dei conferimenti a carico degli otto Comuni della Srr4 non ha sortito i benefici attesi in termini di riduzione della Tari e ciò in quanto il complesso sistema dei Pef non può dare risposte immediate alla rimodulazione dei tributi. In realtà alcuni Comuni hanno comunque apportato piccole riduzioni ma l’effetto sulle tasche dei contribuenti non è stato determinante – dice l’ingegnere Picone – uno di questi Comuni che ha già apportato una riduzione del 7 per cento, senza però il dovuto apprezzamento da parte dei contribuenti, è stato quello di Delia, e ciò ci ha spinti, in accordo con il presidente della Srr4 Vincenzo Marino e con il sindaco Gianfilippo Bancheri, ad avviare un progetto sperimentale che possa arrivare, a regime, all’abbattimento totale della Tari per le utenze domestiche, oltre che ad una cospicua riduzione per quelle non domestiche”. Si passa proprio dallo sviluppo della produzione di Css, da immettere nel mercato energetico, con un ciclo di economia circolare. “Segna una svolta sull’economia circolare legata al ciclo integrato, dove il rifiuto si trasforma in risorsa e mira ad una politica ambientale che si allontana dall’utilizzo delle discariche come mezzo esclusivo di smaltimento dei rifiuti. Lo studio preliminare dei costi-ricavi legati a tutti gli ingressi in impianto e i relativi utili aveva già da un anno consentito l’azzeramento della tariffa di conferimento per tutti i Comuni soci della Srr4, ma la produzione e la vendita di un combustibile alternativo Css, unitamente al recupero spinto dei materiali ci porta a credere nella possibiltà di non fermarci a questa sola agevolazione ma spingerci verso la Tari free per le utenze domestiche. La scelta del Comune di Delia per l’avvio del progetto sperimentale nasce dalla circostanza – spiega ancora Picone – che è il Comune con il minor numero di abitanti oltre che dalla disponibilità da parte del sindaco Bancheri a rinegoziare le voci all’interno dei costi del servizio, ma soprattutto da una qualità della raccolta differenziata che abbiamo avuto occasione di verificare da quando gestiamo il loro servizio di raccolta e spazzamento. Dai dati elaborati dai formulari messi a disposizione dall’ufficio tributi dell’amministrazione risulta un gettito di 419.459,00 euro annui per le sole utenze domestiche per la Tari 2022. Detratti da questo importo i proventi ricavati dalla vendita dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata, pari a 72 mila euro, otteniamo l’importo Tari 2022 a 347.459 euro, pari a circa 30.000 euro al mese. Con la sola produzione di Css pari a 40 tonnellate al giorno in una prima fase, e a 200 tonnellate al giorno in una fase successiva, possiamo ipotizzare a regime un utile netto di circa 3 milioni di euro all’anno. E’ quindi plausibile che in una fase iniziale di avviamento riusciremmo a coprire i costi del Comune di Delia”. Si tratta di un progetto pilota che potrebbe trovare attuazione anche in Comuni più grandi, seppur parzialmente.