Gela. In città sono circa 7500 le persone che possiedono un’arma regolarmente, 3500 delle quali sono autorizzate ad usarla. Tante armi in città. Il dirigente del commissariato di polizia di via Calogero Zucchetto, Francesco Marino, annuncia però una riduzione sensibile delle autorizzazioni. Il provvedimento sarebbe mirato anche a contrastare la criminalità organizzata la cui azione negli ultimi tempi è sfociata in pistolettate nel centro storico. In un’occasione, il 17 dicembre, era stato anche ucciso un uomo. Si tratta del tassista 56enne, Domenico Sequino. La vittima era in compagnia di un amico nei pressi del sagrato della chiesa Madre quando è stato freddato da due sicari. Lunedì scorso era stato ferito, invece, il trentaduenne, Gaetano Marino, raggiunto da un colpo di pistola mentre passeggiava in compagnia della fidanzata lungo corso Vittorio Emanuele. Poche ore più tardi l’agguato, il venticinquenne Salvatore Noviziano ammise ai poliziotti di essere stato lui a sparare per rivendicare un pestaggio subito il giorno prima. L’uomo, attualmente detenuto presso il carcere di contrada Balate, avrebbe ricevuto una intimidazione poco prima di recarsi in commissariato. Pare che sarebbero stati esplosi, anche in questa occasione, alcuni proiettili in direzione dell’abitazione di famiglia nel rione Sant’Ippolito. Ad ottobre rimase ferito al piede un pastore di 19 anni, Giuseppe Trubia, raggiunto da un proiettile che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato esploso da Alessandro Pellegrino, 25 anni, accusato di duplice tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco. Sono questi solo alcuni degli episodi che creano nuove emergenze in ambito della sicurezza dei cittadini. Le indagini, oltre alle persone autorizzate solo alla detenzione e non all’utilizzo, sono mirate a censire il dato delle armi detenute illegalmente. Ieri, proprio gli agenti del commissariato coadiuvati dall’ufficio di polizia amministrativa hanno dato un ulteriore giro di vite ai controlli sul fronte della detenzione di armi in città. Una persona è stata denunciata per avere violato le norme in materia proprio di detenzione di armi. Si tratta di un anziano (F. P. le sue iniziali) di 83 anni. Dai controlli gli inquirenti hanno accertato una negligenza nella detenzione di armi. Il dirigente Marino ha annunciato che saranno avvianti altri controlli e verifiche delle licenze di armi. Le prime revoche potrebbero interessare proprio i soggetti non idonei ai requisiti psico-fisici e morali.