Gela. L’impianto per il trattamento dei rifiuti della Sicilia occidentale, in città, non si deve fare. Ieri, è stato ribadito nel corso di una riunione del comitato “No inceneritore”. Nei mesi sono state raccolte firme e chieste indicazioni, anche all’amministrazione comunale. Da Palazzo di Città e dalla Regione, però, non sono arrivati i riscontri sperati. Il comitato si rivolgerà alla Commissione Europea, “interlocutore che sembra più propenso a fornire risposte rispetto alle istituzioni locali”, fanno sapere dal comitato. Ora, il fronte contrario all’impianto, annunciato dal governo Musumeci, vogliono mettere le cose in chiaro con l’amministrazione comunale e con i candidati. Chiederanno un incontro al sindaco Lucio Greco.
“Si chiederà al più presto, quasi certamente entro la prossima settimana, un incontro con il sindaco per comprendere una volta per tutte quale sia la posizione dell’amministrazione comunale. Nel corso del dibattito – aggiungono – è emersa anche la necessità di conoscere la posizione in merito di tutti i candidati del territorio al parlamento regionale, visto che è a Palermo che si deciderà se e dove costruire l’inceneritore”. La raccolta firme riprenderà con modalità diverse che saranno rese note sulla pagina facebook del comitato.
Posizione chiara e inequivocabile:
1. No a nessun tipo di inceneritori (non esistono inceneritori che non inquinano)
2. Si allo sviluppo sostenibile secondo il modello di economia circolare a rifiuti zero. L’impianto Waste-2-Chemical è un impianto perfettamente coerente con l’economia circolare a rifiuti zero, che utilizza cariche in entrata inerti (CSS e plasmix) per produrre metanolo e idrogeno. Da materie prime destinate a inceneritori si ottengono intermedi chimici pregiati.