Gela. Neanche le spiegazioni arrivate da dirigenti e revisori dei conti sembrano aver convinto la gran parte dei consiglieri comunali. Pd spaccato. Dopo una seduta fiume, è mancato il numero legale durante la trattazione della delibera che dovrebbe dare il via libera alla copertura di un debito fuori bilancio da circa due milioni di euro. Debito maturato in relazione a quattro canoni non versati dall’ente al gruppo Tekra che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. “E’ necessario chiedere un’audizione ai magistrati della procura della Corte dei conti – ha spiegato il capogruppo Pd Vincenzo Cirignotta – solo in questo modo sarà possibile evitare rischi. Sia chiaro, in tutto questo non esistono mandanti politici. Dobbiamo capire, però, come mai i costi del servizio siano diventati via via maggiori”. Proprio il Partito Democratico si è spaccato durante la discussione in aula. Da una parte, lo stesso Cirignotta, Romina Morselli e Salvatore Gallo; dall’altra, invece, Giuseppe Ventura e Antonino Biundo. “Ribadisco la necessità di trasmettere tutti gli atti all’Autorità nazionale anticorruzzione e alla Corte dei conti – ha detto proprio Romina Morselli – l’originario capitolato d’appalto è stato stravolto, puntando tutto sui servizi aggiuntivi. I responsabili della Tekra capirono subito che il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti avrebbe avuto difficoltà a produrre risultati”. Per Giuseppe Ventura, ex assessore al ramo della giunta Fasulo, però, tutto sarebbe stato realizzato rispettando le regole. “Credevo che in quest’aula saremmo venuti a conoscenza di verità molto pesanti sul servizio di raccolta rifiuti – ha detto rispondendo ai suoi compagni di partito – invece, dirigenti e revisori confermano la regolarità di quanto deciso dalla passata amministrazione comunale. Purtroppo, mi accorgo che chi oggi critica non ebbe lo stesso atteggiamento quando si trattò di votare atti, proposti dall’ex giunta, e relativi proprio al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti”.
Casano critica revisori e dirigenti. In base ai dati forniti dalla dirigente Patrizia Zanone, il debito fuori bilancio da due milioni di euro ha tutte le caratteristiche per essere coperto e regolarizzato. “Dalla raccolta differenziata dei rifiuti e, quindi, dal mancato conferimento in discarica –ha precisato – l’ente è riuscito a risparmiare 500 mila euro nel 2014 e 800 mila nel 2015”. Il via libera alla regolarizzazione del debito fuori bilancio è arrivato anche dal presidente del collegio dei revisori Assunta Cattuto. “Il parere è favorevole – ha precisato – il riferimento all’eventuale individuazione di responsabilità è una semplice indicazione che forniamo al consiglio”. Ad accusare i tecnici di eccessiva ambiguità nelle loro posizioni è stato l’indipendente Carmelo Casano. “Il vostro – ha detto riferendosi soprattutto ai revisori dei conti – non è né un sì né un no. Mi pare un ni. Noi consiglieri, però, non possiamo rischiare di essere presi di mira ancora una volta dalla Corte dei Conti”. Inoltre, lo stesso Casano ha voluto capire se il debito fuori bilancio arrivato in aula sia stato alimentato anche dalla mancata approvazione delle tariffe Tari aumentate. “Se quelle tariffe fossero state approvate dal consiglio comunale – ha precisato il dirigente Alberto Depetro – di certo, l’entità della somma sarebbe stata inferiore”. Molto duro è stato il consigliere comunale grillino Angelo Amato. “Nessuno sembra volermi spiegare il perchè i canoni ordinari, previsti da contratto – ha detto – diventino debiti fuori bilancio mentre sono stati tutti pagati i servizi aggiuntivi che, per loro stessa natura, dovrebbero riguardare attività del tutto straordinarie”.
“Esentare le fasce più deboli dal pagamento della Tari”. L’invito ad una verifica tramite i magistrati della Corte dei conti è arrivato anche dal forzista Salvatore Scerra, presidente della commissione bilancio. “Ci sono troppi dati che ancora mancano – ha precisato – non ci sono numeri certi su quanto incassa il Comune dalla raccolta differenziata. Queste anomalie non possono pesare sui cittadini. Per questa ragione, Forza Italia proporrà di esentare dal pagamento della Tari sui rifiuti le fasce di reddito più basse”. Dati sono stati illustrati anche dall’altro dirigente presente in aula. Emanuele Tuccio,infatti, ha guidato il competente settore di Palazzo di Città per alcuni mesi, apponendo la propria firma anche sul debito fuori bilancio sbarcato in aula consiliare. Dubbi sono stati sollevati anche da Guido Siragusa, Vincenzo Giudice e Giovanni Panebianco. Alla fine, così, le perplessità davanti ad un maxi debito fuori bilancio sono prevalse rispetto alle certezze. I grillini e parte del Pd hanno lasciato in anticipo l’aula nonostante le rassicurazioni arrivate dal vice sindaco Simone Siciliano che ha parlato di discontinuità rispetto ai sistemi adottati dalla precedente amministrazione. Si tornerà in aula giovedì sera.