Cinque euro per pregare nell’anno della misericordia, migliaia di fedeli al Palacossiga

 
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Gela. Nell’anno del giubileo della misericordia in città si paga per pregare.

Migliaia di fedeli hanno dovuto sborsare 5 euro per partecipare al settimo congresso regionale della misericordia patrocinato dal Pontificio consiglio per i laici e il Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.

Presso il palazzetto dello sport Palacossiga di contrada Marchitello sono state allestite due casse per soddisfare le numerose richieste. Il rilascio dei pass a pagamento è stato affidato a diversi volontari. L’evento va avanti per tutto il pomeriggio agevolato dal costante flusso di fedeli provenienti da diversi paesi dell’isola. Non sono mancati all’evento il sindaco Domenico Messinese e l’assessore alla Cultura, Francesco Salinitro.

I volontari spiegano che “si tratta solo di una donazione libera indispensabile a coprire le spese dell’evento. Comunque – avvertono – non abbiamo negato l’accesso gratuito a chi non ha disponibilità economiche. Un eventuale ricavato, sarà devoluto in beneficienza alla casa della misericordia”.

Misericordia vuol dire speranza, riscatto e dignità – afferma don Pasqualino di Dio, organizzatore dei congressi e missionario della misericordia – Avere un “cuore spaccato” cioè compassionevole e non indurito, quel cuore che diventa abitazione di chi soffre, di chi non ha lavoro, dell’immigrato, di chi ha perso la speranza. La scelta della bella città di Gela, con le sue risorse anche se considerata da tanti periferia dell’Italia non solo per la sua collocazione geografica, diventa un giorno all’anno polo di misericordia e di rigenerazione”.

Il Congresso è stato organizzato dalla Diocesi di Piazza Armerina retta dal vescovo Rosario Gisana, dal Comitato mondiale dei congressi della Divina Misericordia, dall’Accademia internazionale della Misericordia, dal movimento “Fraternità Apostolica della Divina Misericordia” e della “Piccola Casa della Misericordia” che si occupa di oltre 700 famiglie disagiate del territorio nisseno.

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