Gela. “Difficile ma non impossibile”, i “terzopolisti”, per rimanere alla definizione usata dal senatore renziano Davide Faraone, si sono ufficialmente presentati alla città, ospitando proprio il parlamentare, certamente non nuovo a presenze sul territorio. Italia Viva e Azione di Carlo Calenda corrono alla Camera con l’avvocato Emanuele Maganuco, che anche nel corso della conferenza stampa ha richiamato i punti forti, dall’agenda Draghi alla netta distanza “dai populisti di sinistra e dai sovranisti di destra”, ma facendo quasi un appello al voto utile, quello per un candidato del territorio. “Questa città e questo territorio meritano un volto locale”, ha detto. “Sono pronto a confrontarmi con gli altri candidati del collegio, molti dei quali, a causa delle storture di una legge elettorale che va radicalmente cambiata, non hanno mai messo piede in questo territorio”, ha aggiunto. Insieme a Faraone, l’avvocato Maganuco oggi ha incontrato diversi imprenditori, anzitutto del settore agricolo. “I problemi sono enormi, primo tra tutti il caro energia. Dobbiamo con forza riprendere l’agenda Draghi, che per colpa di alcuni partiti ben identificabili è andata incontro ad uno stop”, ha spiegato ancora. Con Faraone, c’era il gruppo dirigente locale, con il coordinatore provinciale Giuseppe Ventura e quello cittadino Rochelio Pizzardi (che guida il partito insieme a Nadia Di Francesco).
L’esordio ufficiale l’ha fatto anche il candidato all’Ars Carmelo Migliore, che ad un certo punto è sembrato vicino ai centristi di Cuffaro ma che alla fine ha accettato la proposta renziana. “Voglio una politica sana e ho trovato gente che vuole fare”, ha detto brevemente. Per l’Ars corre insieme all’ex sindaco di Mazzarino Vincenzo D’Asaro (in quota Azione) e alla renziana Giuliana Di Prima. Inevitabile che anche Faraone punti molto sulla territorialità, almeno per le politiche. “Bisogna guardare ai candidati del territorio e non ai partiti – ha detto – sono scandalizzato dalla candidatura in questi collegio della Brambilla, che è di Lecco e non ha mai messo piede in questo territorio”. Il terzo polo tirerà le somme ad urne chiuse ma pare esserci consapevolezza, a partire dal voto utile del territorio.