Gela. Riavvicinamenti? Neanche a parlarne. E’ scontro aperto tra i vertici nazionali del Movimento 5 Stelle e il sindaco Domenico Messinese, espulso negli scorsi mesi.
“Chi non rispetta le regole viene messo fuori…”. Ad aprire le danze, negli scorsi giorni, era stato il vice presidente della Camera Luigi Di Maio. In visita a Palermo, era stato fin troppo chiaro. “Credo che l’esperienza di Gela – ha spiegato – ci abbia lasciato la conferma che siamo un movimento in cui chi non rispetta le regole e non si comporta secondo i canoni viene messo fuori. Non ci interessano le poltrone, né di tenere grandi città sotto scacco come fanno i partiti”.
“I consiglieri comunali del M5S hanno inciuciato con il Pd”. A distanza di qualche giorno, però, arriva la replica del sindaco Domenico Messinese. “Nessuna contestazione formale è stata mai fatta – dice – solo affermazioni generiche con interviste giornalistiche nel corso delle quali mi sono sentito rivolgere accuse di trattative con Eni che lo stesso Di Maio auspicava nel corso della campagna elettorale, dimostrando una inaffidabilità sconcertante. Ho inviato una dettagliatissima ricostruzione di ogni azione compiuta accusando lui e alcuni personaggi locali e regionali di intralcio all’azione amministrativa. Nessuna risposta mi è mai giunta”. Per Messinese, quindi, le regole nel Movimento 5 Stelle vengono utilizzate “solo in base alla convenienza di qualcuno” e preme anche sul tasto dei presunti inciuci perché, in base alla sua ricostruzione, “la storia in città dimostra che i consiglieri comunali rimasti nel Movimento 5 Stelle hanno trattato e inciuciato per la presidenza di una commissione consiliare con quella parte del Pd uscito sconfitto dalla campagna elettorale”.