Gela. Rifacimento e lavori durati mesi ma il nuovo lungomare, insieme al resto dell’area, sono sempre più simili ad una “casba” mediorientale.
Che fare? A sollevare tanti dubbi sulla tenuta del tratto ammodernato e sulle condizioni dell’intero lungomare Federico II di Svevia sono i consiglieri comunali di Reset Luigi Di Dio e Francesca Caruso e quelli di Forza Italia Salvatore Scerra e Crocifisso Napolitano. Pavimentazione saltata già ad aprile, niente cestini per la differenziata, sabbia che copre il lungo passeggio. Per questa ragione, i quattro consiglieri comunali hanno deciso di presentare un’interrogazione con la quale chiedono notizie al sindaco Domenico Messinese circa lo stato degli eventuali interventi di manutenzione previsti in vista di un’estate che ha già bussato alle porte.
Fratelli d’Italia An Gela, fa notare e comunica tramite Francesco Agati, all’amministrazione Comunale di Gela, al Sindaco Domenico Messinese, all’Architetto Rino Anzaldi, ai tecnici, e alla ditta che ha eseguito i lavori, la Ferrobeton srl di Catania che a pochi mesi dal suo effettivo utilizzo da parte di turisti e gelesi la passeggiata al mare è già nel degrado più assoluto, miasmi e pavimentazione dissestata oltre che sabbia, in più punti si sono create vere e proprie voragini, oltre alla presenza ad ogni passo di elementi sollevati o spostati, manca il parapetto a una quota di dislivello oltre il metro e cinquanta, le barriere architettoniche abbattute non sono a norma. Il progetto esecutivo e costato 3 milioni di euro ai cittadini, per questo chiediamo che immediatamente si preveda a modificare, migliorare e sistemare ogni difetto d’opera, questi lavori non a regola d’arte rappresenta un serio pericolo ai cittadini di qualsiasi età ma sopratutto per bambini, anziani e disabili. Presto il Comune sarà costretto a sborsare fior di quattrini per risarcire i numerosi infortunati, effettuare in tempo i lavori non è troppo oneroso e in ogni caso rappresenta un obbligo nei confronti dei cittadini che pagano e devono utilizzare opere a regola d’arte, non certo alla caprona. Fratelli d’Italia An Gela in caso che il comunicato resti inascoltato si riserva trenta giorni prima di effettuare un esposto alla Procura della Repubblica di Catania.