Gela. I tempi sempre più stretti per l’approvazione del bilancio di previsione, resi ancora più incombenti dai tanti lavoratori di Palazzo di Città in attesa dei pagamenti dovutigli, hanno contribuito ad alzare la tensione tra gli alleati più stretti del sindaco Angelo Fasulo.
Così, durante la seduta di giovedì sera, a pochissima distanza dall’incontro avuto dagli operai dell’indotto Eni con il prefetto Carmine Valente proprio in aula consiliare, è andato in scena un teso faccia a faccia tra il sindaco Angelo Fasulo e il consigliere socialista Piero LO Nigro. Nodo del contendere, uno dei punti allegato al piano triennale delle opere pubbliche esposto in aula dall’assessore Carmelo Casano.
I consiglieri presenti, infatti, hanno detto no ad un progetto, finanziato da privati, per la costruzione di nuovi loculi nel cimitero Farello. Impegno economico calcolato dai tecnici, circa quattro milioni di euro.
A stretto giro, proprio Lo Nigro ha chiesto chiarimenti su un milione di euro indicato nel piano triennale e, almeno in apparenza, destinato ancora a progetti di nuovi loculi nel cimitero Farello. “Per una questione di coerenza – ha detto il consigliere – dobbiamo cassare anche questo punto. A Farello non abbiamo bisogno di nuovi loculi”.
La confusione si è impadronita della maggioranza davanti all’incertezza di comprendere a cosa si riferisse il milione di euro della discordia. “
Dovrebbe trattarsi di opere – ha spiegato il sindaco – che le confraternite dovrebbero realizzare a scomputo degli oneri di urbanizzazione”. Neanche il capogruppo Pd Giacomo Gulizzi e quello di Articolo 4 Terenziano Di Stefano si sono detti convinti di quello che stava accadendo in aula. L’arrivo della dirigente del settore ambiente Patrizia Zanone non ha per nulla fugato i dubbi.
La proverbiale testa al toro è stata tagliata dall’assessore Casano che ha invitato l’aula a cassare anche questo punto. Invito accolto e sì al piano triennale, non senza altre polemiche. “Adesso – è intervenuto nuovamente Lo Nigro – bisogna rinviare la seduta per verificare alcuni punti e approvare il bilancio di previsione”.
Netta la risposta del primo cittadino, anche a microfoni spenti. “Più passa il tempo – ha spiegato – e più aumentano i disagi dei lavoratori comunali o di quelli dei servizi sociali. Se non approviamo subito il bilancio di previsione, cosa diremo alle loro famiglie? Rendetevi conto c’è il rischio del commissariamento”.
Ancora più decisa la presa di posizione del socialista. “Non può passare la logica – ha concluso – che la richiesta di chiarimenti per evitare errori debba essere per forza condannata”. Alla fine, il salomonico presidente di turno Vincenzo Cirignotta ha optato per una sospensione della seduta che riprenderà nel pomeriggio di oggi.
Terenziano Di Stefano di Articolo 4 e Salvatore Gallo di Scelta Civica hanno contestato l’atteggiamento di una maggioranza che avrebbe imposto le proprie scelte senza aprire alcun dibattito e, soprattutto, senza coinvolgere esponenti d’opposizione, il più delle volte presenti in aula a garanzia del numero legale a fronte di una maggioranza decisamente risicata.