Gela. L’attesa è per la definizione complessiva delle liste, sia in vista delle regionali che delle politiche. Molti partiti non hanno ancora chiuso il cerchio. In base a quello che emerge, ad eccezione del Movimento cinquestelle (che avrà ai nastri di partenza per il Senato sia il senatore Pietro Lorefice sia la parlamentare regionale Ketty Damante) e Italia Viva (con l’avvocato Emanuele Maganuco per la Camera), i partiti principali non avranno spazio per candidati locali. In attesa che le liste vengano depositate, il dato che emerge è proprio l’assenza di una vera competizione locale per Camera e Senato. “Questo è molto grave – dice il capogruppo consiliare di “Una Buona Idea” Davide Sincero – i partiti principali dello scacchiere nazionale, ad eccezione del Movimento cinquestelle e di Italia Viva, non hanno investito sul territorio. Ci sono paesini della provincia, che fanno meno abitanti di un quartiere di Gela, molto più rappresentati. A questo punto mi chiedo che fine farà la questione Gela. Come si farà a rivendicare lo sviluppo del territorio senza avere riscontri nazionali? E’ un grave smacco e i partiti dovrebbero riflettere. Non basta dirsi amareggiati, come ha fatto il segretario cittadino del Pd. Partiti di quell’importanza snobbano la città. Noi civici abbiamo l’unico impegno per le regionali, con la candidatura di Caci. Sicuramente, per le politiche cercheremo di appoggiare candidature che diano un sostegno alla città. Ci muoveremo in questa direzione”. I civici hanno deciso di puntare sul gruppo autonomista per l’Ars e l’intesa si è formalizzata sulla candidatura di Caci.
Per il resto, invece, rimangono con le mani libere e valuteranno il da farsi, anche per le politiche. A questo punto, è facile prevedere che non daranno un loro contributo ai partiti, di ogni schieramento, che non abbiano individuato candidati locali. “Con una situazione di questo tipo, dopo le elezioni – conclude Sincero – nessuno dovrà stupirsi se la questione Gela finirà quasi nel dimenticatoio. Anzi, bisogna ringraziare quei pochi partiti che ancora hanno voluto credere in candidati locali”.