Gela. E’ una presenza storica per la città, ma che negli anni è stato avvolto dal degrado e da un costante depauperamento strutturale. La prossima settimana, in consiglio comunale, si discuterà del futuro dell’ex lido La Conchiglia. Da abbattere definitivamente oppure una memoria da conservare? L’assise civica se ne occuperà, seppur in un periodo di piena campagna elettorale, a seguito della richiesta inoltrata da un gruppo di cittadini, riunito in un’associazione. Il presidente Salvatore Sammito ha fissato la seduta monotematica per martedì prossimo. Il governo regionale, già da tempo, ha individuato fondi per la demolizione definitiva dell’ex lido, oggi ridotto a rudere. Sui mancati interventi da parte proprio della Regione è stata avviata un’indagine da parte della procura, che ha posto sotto sequestro la struttura. Due dirigenti regionali dovranno risponderne a processo. Ci sarebbero state omissioni e mancati interventi di messa in sicurezza.
La struttura, infatti, è considerata “un pericolo per le persone”. Il consiglio comunale sarà chiamato a pronunciarsi, anche se l’opzione dell’abbattimento, allo stato, sembra quella perseguita dagli uffici palermitani che hanno in carico la zona demaniale, che ricade nel progetto di riqualificazione del secondo tratto del lungomare Federico II di Svevia. Una sorte analoga, con fondi già previsti, dovrebbe toccare al pontile sbarcatoio, a sua volta sempre più pericoloso.
In Italia non capisco perché debbano comandare le minoranze, così’ quattro cittadini si raggruppano in associazione e decidono di non abbattere i ruderi quali sono ex lido la conchiglia e ex pontile chiamato sbarcatoio quando invece i mezzi militari americani sbarcarono con mezzi anfibi. Questi signori dovrebbero rispondere della carenza di sicurezza per eventuali danni da crolli. L’abbattimento di questi ruderi darebbe visibilità e lustro alla costa gelese e magari ricostruire il lido ma non in cemento ma in legno caratteristico perché qualsiasi opera in cemento deturpa il paesaggio. Bisognerebbe invece fare un referendum per decidere e non in consiglio che votano per partito preso.
Buttarla a terra e come staccare la spina. Le cose belle grazie ai nostri eroi politici locali, e regionali non son mai durati..!