Gela. Ci sono ancora particolari “da lavorare”. Per il Contratto istituzionale di sviluppo, probabilmente bisognerà attendere almeno settembre. E’ uno strumento che l’amministrazione comunale considera centrale nel percorso dei finanziamenti e del rilancio economico del territorio. Lo stop del governo Draghi sicuramente non ha favorito tempi più celeri, in un percorso che iniziò quando al Ministero per il Sud c’era il dem Giuseppe Provenzano ed è proseguito con il ministro Mara Carfagna, che da poco ha lasciato Forza Italia. Il senatore Pietro Lorefice, negli scorsi giorni, ha avuto contatti con gli uffici ministeriali, che hanno confermato la presenza di aspetti da perfezionare, prima di arrivare alla firma. Si dovrebbe chiudere entro il prossimo mese. Il Cis, con la caduta del governo Draghi, sembrava in bilico, nonostante l’istruttoria già effettuata. Lo stesso Lorefice, mesi fa, aveva chiesto indicazioni ufficiali proprio al ministro Carfagna, sentita in commissione. Sul Contratto istituzionale il sindaco Lucio Greco ha scelto di muoversi con molta circospezione e senza fornire troppi particolari, almeno fino alla chiusura dell’attività ministeriale. A fine luglio, il primo cittadino ha parlato di una chiusura del percorso “entro la prima decade di agosto”. I tempi si sono allungati e forse ci vorrà qualche settimana in più.
Arrivare alla conclusione prima dell’election day di fine settembre pare sia l’auspicio di chi sta monitorando questa complessa procedura, sulla quale il sindaco ha riposto parecchia fiducia, anche con interlocuzioni ministeriali e incontri che ci sono stati negli scorsi mesi. Sul Cis, l’attività è stata seguita dall’esperto dell’avvocato, l’ingegnere Pietro Inferrera, che in settimana è stato nominato amministratore della Ghelas, la società in house di Palazzo di Città. Il sì conclusivo dovrà arrivare da Roma, per non compromettere un intero dossier, che potrà eventualmente rilanciare il programma del sindaco e della sua amministrazione.