Gela. Precipita la vertenza dei 115 operai della società metalmeccanica Smim. Molti lavoratori nelle liste di mobilità. L’azienda, già nelle scorse ore, ha confermato tutti i licenziamenti comunicati ai lavoratori. Così, nonostante il tentativo di attivare il cinque percento dei fondi ministeriali per la copertura degli ammortizzatori sociali, nessuna soluzione alternativa sembra proponibile. Anche quei fondi, infatti, non sarebbero sufficienti, almeno stando a quanto comunicato dai vertici Smim. Non a caso, da questa mattina, molti destinatari dei provvedimenti di licenziamento hanno provveduto ad iscriversi nelle liste di mobilità tenute dai funzionari dell’ufficio del lavoro. Insomma, si aggiungono al lungo elenco di disoccupati locali. Per decenni, questi operai hanno lavorato nell’indotto Eni e non solo.
Chiesto un incontro sul caso Sudelettra. La situazione rimane assai tesa anche nella vicenda del licenziamento di ventisette operai in forza al gruppo Sudelettra. Le segreterie provinciali di Fiom, Fim e Uilm, con i segretari Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese, hanno già provveduto ad inviare una comunicazione ai manager della società elettrostrumentale. Chiedono un incontro per verificare lo stato dell’arte ed evitare altri vetisette tagli.
Sì alla proroga della cassa integrazione per Eurocoop. Dovrebbe invece scattare una proroga della cassa integrazione ordinaria, almeno fino al prossimo luglio, per i quarantasei dipendenti della società Eurocoop, un’altra azienda travolta dalla crisi dell’indotto Eni. C’è il sì dei vertici aziendali e dell’amministrazione giudiziaria. La proroga della cassa integrazione ordinaria, peraltro, sarebbe praticamente a costo zero e non andrebbe a pesare sulle casse della cooperativa.