Trivelle e referendum, i 5 Stelle contro la giunta: “Hanno scelto il silenzio!”

 
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Gela. E’ stata una delle cause del divorzio.

“L’amministrazione ha scelto il silenzio”. Adesso, la vicenda delle attività di esplorazione e trivellazione in mare, a poche settimane dal referendum del 17 aprile, torna alla ribalta nel rapporto tra giunta e consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. I grillini, proprio in vista del referendum, hanno scelto di avviare un confronto con i cittadini sulle ragioni del sì al quesito referendario che, qualora passasse, fermerebbe le concessioni già rilasciate anche in aree in cui sono presenti giacimenti di gas o petrolio ancora sfruttabili. “L’amministrazione comunale sceglie il silenzio sul referendum – spiegano i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle – legata all’idea unica della produzione energetica da fonti fossili, come petrolio e gas, l’amministrazione non informa i cittadini sulla possibilità di andare ad esercitare un importante diritto, sulla possibilità di scegliere la via delle fonti energetiche rinnovabili”. Nelle scorse settimane, il sindaco Domenico Messinese aveva espresso tutte le sue perplessità soprattutto in merito al contenuto del quesito referendario definito “fin troppo ideologico”. Intanto, a spiegare le ragioni del sì al referendum, domani mattina al lido Sport Center sul lungomare Federico II di Svevia, ci sarà anche l’ex assessore Fabrizio Nardo, importante chimico industriale. Relazionerà insieme ad Alessandro Giannì di Greenpeace e al direttore della Riserva orientata Biviere Emilio Giudice.

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