Gela. Quaranta operatori delle cooperative “Azzurra” e “Vittoria” il prossimo lunedì incroceranno le braccia. Non ricevono gli stipendi, rispettivamente, da 23 a 19 mesi.
Il sindacato Cisl Fisafcat, rappresentato dai segretari Angelo Gallo e Angelo Balistreri, hanno deciso di ricorrere ad azioni di lotta ancora più dure. “Abbiamo proclamato, il 4 dicembre scorso, lo stato di agitazione del personale – annuncia Gallo, segretario Cisl Fisafcat – Naturalmente è stato inoltrata una comunicazione alla prefettura di Caltanissetta ma soprattutto, ai vertici delle due cooperative inadempienti al pagamento. Il prossimo 22 dicembre si terrà una giornata di sciopero e il blocco dei servizi. Dobbiamo andare a fondo e capire la natura del problema. Se è una mancata volontà delle cooperative Azzurra e Vittoria di regolarizzare le mensilità ai lavoratori o le stesse non hanno ancora ricevuto i bonifico dall’amministrazione comunale. In verità – ammette Gallo – non abbiamo parlato ancora col Comune, pare che loro abbiano pagato fino a giugno”. Lo sciopero proseguirà anche il prossimo anno, considerato che dal 23 dicembre le cooperative non garantiranno il servizio di accoglienza per anziani e disabili mentali. Nelle mani della Cisl sono state consegnate complessivamente 23 deleghe da parte dei lavoratori: 16 dagli operatori della cooperativa Vittoria e 7 dalla cooperativa Azzurra. Tra di loro c’è chi ha deciso di rivolgersi, addirittura, al Papa prima di avviare un’azione legale. Si tratta di Luigi Marotta, l’operatore sociale che ha consegnato tutta la documentazione al suo avvocato di fiducia, Angela Galioto, e spedito due lettere, l’ultima delle quali inviata l’11 dicembre. “Ho due bambini e una moglie – accusa Marotta – ma non riesco a pagare nemmeno la retta dell’affitto di casa e le varie utenze. La situazione è disastrosa. Non riceviamo risposte. Anche le rivendicazioni sindacali sembrano non sortire alcun esito positivo. Ad aggravare la mia posizione, il mio stato di salute precario. Ho subito un intervento chirurgico al centro oncologico Humanitas di Catania e presto ne dovrò subire un altro. Purtroppo non ho in tasca nemmeno i soldi per sottopormi ad una colonscopia. Sono stato costretto ad annullarla per mancanza di soldi. Eppure la cooperativa per la quale lavoro deve rimborsarmi circa ventimila euro”.