Gela. E’ ancora nella lista delle priorità strategiche, stilata da Anas. Per la nuova tangenziale, il cui iter procedimentale è stato concluso, sembra però difficile arrivare al bando di gara prima della pausa estiva e con la caduta del governo nazionale qualche incertezza in più è emersa ma l’investimento non è comunque in discussione. A settembre, potrebbe esserci la novità del bando e della relativa gara, che però con quell’importo necessiterà di non meno di sei mesi. Sulla tangenziale, un progetto con budget da 316 milioni di euro, è piovuta anche la grana dell’aggiornamento prezzi. L’aumento consistente dei costi delle materie prime e di tutto ciò che ruota intorno alla realizzazione dell’opera infrastrutturale, ha costretto a rivedere i numeri. L’aggiornamento prezzi, che fa lievitare i costi, in parte è stato coperto con le economie che si erano generate (circa trenta milioni di euro). C’è stata comunque una richiesta al governo per avere ulteriori fondi, sia per la tangenziale che per altri progetti strategici di Anas, tutti sottoposti alla sferzata dei prezzi che aumentano per le materie prime, dagli acciai ai bitumi passando per i carburanti. La stima non è definitiva, ma potrebbero volerci, in totale, somme per circa 50-60 milioni di euro in più. Tutti aspetti che Anas sta seguendo, come è stato confermato da recenti interlocuzioni con la segreteria del sottosegretario alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri. Anche il senatore Pietro Lorefice, negli ultimi giorni, ha effettuato ulteriori verifiche e approfondimenti e a questo punto si attende che si possa passare al bando di gara, una volta coperto l’aggiornamento prezzi.
In questo periodo, inoltre, sembra sia stata comunicata una deroga alla scadenza fissata per dicembre, che inizialmente era il termine ultimo per arrivare all’aggiudicazione della gara. “Non è ancora certo – precisa Lorefice – ma questo eventualmente non può essere una scusa per far slittare ancora di più i tempi. Bisogna procedere da subito con il bando e la gara, anche perché trattandosi di una procedura europea, serviranno non meno di cinque o sei mesi per espletarla integralmente”.
Ho l’impressione che questa tangenziale faccia la stessa fine del porto rifugio, con proclami e rinvii. Siamo al gioco delle tre carte che appaiono e scompaiono. Ma i ns politici dove sono, perché non fanno gruppo per il territorio con quelli che già si interessano. In questi casi bisogna lasciare la propria casacca ed indossare quella dei colori locali, come quando i calciatori dei vari club indossano la maglia della nazionale. Dico ai cittadini di votare quelli che portano a casa risultati e non quelli che proclamano solamente.