La celebrazione dei 40 anni di attività l’Aias di Gela si concretizza sabato con la giornata sulla consapevolezza autistica. Anche la struttura di Borgo Manfria si tinge di blu associandosi alle varie iniziative indette in città nella IX giornata internazionale sul disturbo psichiatrico di età adulta e infantile che sarà celebrata in tutto il Mondo.
Fiocco blu sui camici e palloncini nella struttura socio sanitaria gelese si aggiungeranno al blu che colorerà edifici, luoghi pubblici con il colore ufficiale della giornata scelto dalle Nazioni Unite.
Il blu, in quanto “tinta enigmatica”, ha il potere di risvegliare il senso di “sicurezza” e il bisogno di “conoscenza”.
‘Quella sicurezza che – purtroppo – manca oggi a tantissime famiglie – dichiara il direttore sanitario Luigi Virone – ‘perché l’incubo che scandisce la vita quotidiana delle madri e dei padri dei ragazzi autistici è quel che accadrà quando loro non ci saranno più. Il cosiddetto incubo del “dopo di noi’che interessa l’età adulta’.
L’Aias tratta quotidianamente all’incirca 70 assistiti affetti da autismo che necessitano di assistenza quotidiana per trattamenti logopedici e psicomotori: ‘l’approccio multidisciplinare è il nostro punto di forza – prosegue Virone – in Aias sottolineamo sempre che l’autismo ha molteplici sfaccettature per cui è giusto parlare di disturbo dello spettro autistico piuttosto che di autismo’.
Giovanni Vaccaro, neuropsichiatra infantile aggiunge: ‘l’Aias di Gela mette davanti al disturbo la persona e non enfatizza la metodica ma ha un approccio globale che comprende la famiglia e il bambino che domani diventerà adulto. La nostra è l’unica nel sud della Provincia nel suo genere che somministra molteplici metodiche nel disturbo neuropsichiatrico con medici costantemente specializzati e aggiornati’.
Il ‘Dopo di Noi’ rappresenta per il direttivo Aias la realizzazione di un sogno con un progetto già predisposto che attende solo l’approvazione da parte del Comune. Come dichiara il Presidente Anna Maria Longo:
‘Sono milioni le famiglie che direttamente o indirettamente hanno a che fare con la malattia; soltanto in Italia, secondo le ultime stime, sono 500mila le famiglie con soggetti malati di autismo, tantissime quelle gelesi, che ogni giorno si rivolgono all’Aias per l’erogazione delle terapie di grandi e piccoli.
Troppe per rimanere insensibili e distanti da una malattia che interessa anche l’età adulta e che il progetto‘ Dopo di Noi’vuole proteggere’.