I cittadini si sostituiscono a Caltaqua, un consorzio porterà la rete idrica a Manfria

 
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Quel che non ha fatto Caltaqua lo faranno altri privati. Arriva la rete idrica a Manfria.

I cittadini si sono consorziati ed hanno accolto la proposta della società Divina Acquedotti, che ha già realizzato la rete idrica a Piano Marina. L’acqua verrà acquistata da Caltaqua e successivamente sarà distribuita dalla Divina Acquedotti a coloro che ne fanno richiesta. Sarà quest’ultima azienda ad occuparsi anche dell’emissione delle bollette.

Il Comune dovrà rilasciare le necessarie autorizzazioni. Sulle motivazioni il sindaco Domenico Messinese e il vice Simone Siciliano sono stati chiari. “Se dovessimo attendere i tempi di Caltaqua i residenti di Manfria potrebbero attendere almeno altri 15 anni per vederla realizzata, considerati anche i tempi per gli espropri dei terreni privati e l’esecutività del progetto. Trattandosi invece di un rapporto tra privati i tempi di accorciano e in ogni caso non inficiano il progetto di Caltaqua, che potrà poi decidere se acquisire la rete idrica realizzata da Divina Acquedotti oppure andare avanti in maniera diversa”.

Il progetto ammonta a 1 milione e 300 mila euro. I avori dovrebbero essere completati entro giugno. Gli utenti, per aderire al Consorzio Piana Marina, hanno versato una quota di 100 euro. Il costo da sostenere invece per ottenere l’allaccio alla rete idrica, è stato valutato in 1.200 euro. L’accordo stipulato fra il Consorzio e la “Divina Acquedotti” avrà una durata trentennale. Sono 350 gli associati sin qui ma l’obiettivo è quello di arrivare a 1000 cittadini.

Intanto il consigliere Salvatore Gallo, insieme ad altri consiglieri comunali ha presentato al sindaco Domenico Messinese, e al presidente del consiglio Alessandra Ascia, la richiesta di un consiglio monotematico che abbia come oggetto i dati  e notizie, rete idrica e fognaria nel Territorio della zona turistica balneare  di ”Manfria”, e che veda coinvolto il sindaco e tutti gli attori pubblici coinvolti nella questione.  La motivazione ricade sull’inversione di tendenza da parte dell’attuale Giunta sui progetti gìà avviati dalla precedente amministrazione, con risorse già impegnate, “facendo riferimento a situazioni privatistiche”. Quello a cui si  assiste, spiegano i consiglieri, sono  “ situazioni esasperanti, di acqua razionata, di popolazioni costrette a fare la guerra dei poveri in attesa di accaparrarsi quel minimo quantitativo che le Amministrazioni Comunali, di volta in volta  distribuiscono con autobotti nelle zone dove la rete idrica non è presente.” –

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