Gela. “Le condizioni politiche per andare avanti ci sono tutte. Le assenze tra i consiglieri di maggioranza, nella seduta di mercoledì su Pef e Tari, sono giustificate”. Il vicesindaco Terenziano Di Stefano era in aula consiliare quando si è trattato di valutare i due atti ancora all’ordine del giorno dell’assise civica. Mercoledì sera, come già capitato in altre occasioni, i pro-Greco non hanno avuto i numeri per votarli, soprattutto dopo che l’opposizione ha lasciato i banchi. “Non entro nelle scelte di strategia dell’opposizione – dice il vice di Greco – quando io ero consigliere di opposizione alle sedute partecipavo per esprimere le mie posizioni. Ognuno, sceglie come agire. Però, ribadisco, che per il Pef, con i nuovi calcoli Arera, si tratta solo di una presa d’atto. In aula, anche i revisori e il dirigente hanno dato tutte le spiegazioni. Se non si approvassero Pef e tariffe Tari, il danno vero lo subirebbero gli esercenti e la categorie produttive. Lo scorso anno, abbiamo usufruito di circa un milione e mezzo per la crisi Covid. Ora, i criteri sono cambiati e se tutto rimasse invariato come un anno fa gli esercenti si troverebbero a sostenere costi enormi. Spero che l’appello possa essere condiviso anche dall’opposizione. In aula, si può esprimere un voto contrario oppure astenersi. Ma è importante partecipare alla seduta. Il Pef non è un atto politico”. In consiglio, si tornerà la prossima settimana, visto che gli atti vanno approvati entro fine luglio. “E’ l’ultima chiamata – precisa Di Stefano – dentro o fuori”.
Il vicesindaco sembra preferire una linea più votata al dialogo nei confronti del fronte di opposizione, che ormai da tempo ha percepito le difficoltà dei pro-Greco e l’uscita dall’aula è più volte servita a far emergere numeri che la maggioranza attualmente non ha per potersi garantire l’autosufficienza. “Noi rimaniamo dell’idea – conclude Di Stefano anche parlando per conto dell’area civica – che serva una riunione di maggioranza, anche perché a breve il consiglio comunale dovrà esprimersi sul bilancio e non possiamo fare questa fatica sul piano dei numeri”.