I 32 milioni dell’Eni, il Pd fissa le linee: in testa, porto e fronte mare

 
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Gela. Il Partito Democratico cerca di fare quadrato intorno alle compensazioni che Eni deve versare al Comune. Porto e fronte mare. Così, nel corso della riunione del direttivo democratico delle scorse ore, sono emersi alcuni criteri di riferimento da proporre per l’utilizzo dei 32 milioni di euro previsti nel protocollo d’intesa del novembre di due anni fa. Per i democratici, almeno quattro milioni vanno riservati al sistema portuale e allo sviluppo del fronte mare. Una linea condivisa, da tempo portata avanti anche dal capogruppo Pd in aula consiliare Vincenzo Cirignotta. Inoltre, il segretario Peppe Di Cristina e i componenti della direzione locale mirano anche alla tutela futura delle opere che si verranno a realizzare. Quindi, una parte dei fondi dovrebbe essere destinata ad attività di manutenzione e controllo, di modo da evitare il “saccheggio” di opere pubbliche e non solo. Il Pd, nel corso della conferenza dei capigruppo già convocata sul tema per martedì e richiesta anche dal gruppo consiliare del partito, farà pesare soprattutto l’esigenza di limitare il numero di progetti sui quali puntare. Insomma, pochi ma utili allo sviluppo economico della città in una fase davvero difficile. “Aldilà di tutte le polemiche – spiega il segretario Peppe Di Cristina – dimostriamo che noi lavoriamo e proponiamo mentre gli altri parlano e basta”.

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