Gela. Dopo il bando pubblicato da Confindustria con l’obiettivo d’individuare aziende interessate ad investire nelle aree dismesse Eni, si cerca di far quadrare i primi conti. Un vertice sulle aree dismesse. Chi mira alle aree non più utilizzate dal cane a sei zampe? “Ho l’impressione – spiega il consigliere a cinquestelle e presidente della commissione ambiente Virginia Farruggia – che solo aziende già presenti sul territorio stiano pensando alle aree dismesse, di modo da ampliare attività comunque avviate da tempo. Vorrei capire, inoltre, se queste aziende si andranno ad insediare in aree bonificate e a spese di chi”. Dubbi che sono stati sollevati, anche nelle scorse settimane, sui tavoli della stessa commissione ambiente e sanità. I consiglieri che ne fanno parte, compresa la grillina Farruggia, hanno scritto ai vertici di Confindustria Centro Sicilia per cercare di ottenere chiarimenti sul punto delle bonifiche delle aree dismesse. Insomma, a pagare dovrà essere Eni. Diverse incoerenze nel testo dell’accordo di programma voluto dalla giunta sono state individuate dall’indipendente Carmelo Casano. “Nei prossimi giorni – dice il vice sindaco Simone Siciliano – abbiamo in programma un vertice con tutte le parti interessate, compresa Confindustria. Aziende interessate ad investire? Non sono soltanto quelle già presenti sul territorio. Mi risultano richieste di altre realtà che verificheremo anche durante l’incontro fissato”. Tra le richieste già arrivate, c’è quella del gruppo Petroltecnica. “E’ necessario fare chiarezza – conclude Virginia Farruggia – il progetto dovrebbe prevedere un sistema di smaltimento rifiuti, anche speciali, ma a quali condizioni? Da dove arriveranno i rifiuti da smaltire?”.