Gela. Le scadenze del programma di finanziamento “Agenda Urbana” sono state confermate e la rendicontazione dovrà essere completata entro gennaio 2024. A Palazzo di Città, il gruppo di lavoro sta portando avanti progetti per circa venti milioni di euro, con i primi andati in gara. Questa mattina, a Palermo, si è invece delineata la conformazione della cosiddetta “Agenda Urbana 2”. I responsabili del dipartimento programmazione hanno incontrato anche i rappresentanti dell’amministrazione comunale. La città rientra pure nella seconda fase del programma di finanziamento. Il budget sarà maggiore rispetto alla prima tranche, con somme che potranno arrivare fino a quaranta milioni di euro. Gela e Butera erano già state individuate e alla coalizione si aggiungerà Niscemi. Il primo cittadino niscemese Massimiliano Conti ha avuto rassicurazioni, questa mattina, proprio nel corso dell’incontro. “E’ una fase importante – dice il vicesindaco Terenziano Di Stefano che insieme al dirigente Antonino Collura ha coordinato “Agenda Urbana” – con questa nuova programmazione sarà direttamente l’Autorità Urbana ad emettere i decreti di finanziamento. I funzionari regionali ci hanno confermato che la questione da porsi non riguarda tanto il budget complessivo ma la fattibilità dei progetti. Bisogna puntare su progetti che possano rispettare i tempi previsti, anche perché la revoca dei fondi Ue potrebbe essere decisa, indipendentemente dalla fase di realizzazione. I fondi ci sono. Così come stiamo facendo con la prima programmazione di “Agenda Urbana”, servono massima attenzione e rigore. A settembre ci sarà anche un grande convegno sul tema”. Il confronto di oggi è stato lungo e piuttosto articolato. I funzionari del dipartimento programmazione hanno più volte toccato il tasto della programmazione in atto. I progetti che non potranno rispettare il termine del gennaio 2024 devono essere segnalati. In questo modo, sarà possibile procedere con un fondo di garanzia della Regione, senza il rischio di dover restituire le somme, consistenti. Per l’attuale “Agenda Urbana”, come conferma Di Stefano, le criticità principali si concentrano sui due progetti per il consolidamento del costone Borsellino. “Alla luce della riunione e di quello che è emerso – aggiunge l’assessore – nei prossimi giorni faremo una nuova ricognizione dei progetti in corso e quelli che oggettivamente, per la complessità degli interventi, non potranno rispettare la scadenza del gennaio 2024 saranno segnalati alla Regione”. La nuova programmazione, invece, è in fase preparatoria e la Regione ha riconosciuto il ruolo dell’Autorità urbana, con capofila proprio Gela. Il gruppo organizzato dal vicesindaco e dal dirigente Antonino Collura, che si avvale di funzionari comunali, sta proseguendo a valutare tutte le fasi sia della programmazione in corso che di quella che seguirà. Ci sono i rup e i professionisti esterni Evita Lorefice, Stefano Sammartino e Sara Bonura, che da circa due anni portano avanti le attività istruttorie e non solo.
“Non potevamo dimenticare, però – aggiunge Di Stefano – che ci sono tanti problemi per i Comuni che fanno parte di “Agenda Urbana”. Abbiamo pochi rup e funzionari. Sono questioni che si ripetono praticamente in tutti gli enti coinvolti. L’abbiamo fatto notare nel corso dell’incontro. Per la progettazione, con la nuova programmazione si prevedono degli anticipi sulle somme, da concentrare proprio sull’attività tecnica. Sicuramente, lavoriamo con tante difficoltà ma abbiamo comunque completato tutte le fasi istruttorie dei progetti di “Agenda Urbana”. Siamo tra i pochi in tutta la Regione”. Di Stefano riferirà anche al sindaco. L’assessore e il gruppo civico di “Una Buona Idea”, fin dall’inizio hanno chiesto di condensare in una struttura organizzata tutte le procedure per i finanziamenti, ad iniziare da quelli di “Agenda Urbana”. “L’obiettivo rimane sempre quello della programmazione e di risorse che ci permettano di lavorare, così come stiamo facendo”, conclude. “Agenda Urbana” è una delle voci di finanziamento, con l’amministrazione comunale che ha ottenuto il sì definitivo anche per i progetti di “Qualità dell’abitare” e per quelli di rigenerazione urbana, che toccano aree vaste come il parco di Montelungo e il secondo tratto del lungomare Federico II di Svevia. I finanziamenti, come ha più volte ribadito Di Stefano, devono diventare lavori e opere completate.