Gela. La segreteria affidata a Fabio Collorà, al termine del congresso bis del Partito Democratico, non poteva che suscitare reazioni immediate.
“Aspetto gli organi di garanzia…”. A rispondere all’elezione del teatro “Eschilo” è il segretario del Pd Peppe Di Cristina, eletto a sua volta solo poche settimane fa. “Quella di una parte dei renziani è stata una provocazione – dice – mi pare che l’abbia ribadito anche il presidente dell’assemblea regionale del Pd Giuseppe Bruno. Aspetto le valutazioni degli organi di garanzia ma intanto sono impegnato a difendere l’immagine del partito, messa a dura prova dopo la sconfitta delle amministrative”. Di Cristina, però, rispedisce al mittente le critiche mosse, dal palco del teatro, a dirigenti come Lillo Speziale. “Dispiace che venga attaccato un gruppo dirigente – aggiunge – che in questa città ha creato un modello in grado di vincere quando il partito perdeva nel resto dell’isola. Peraltro, l’attacco arriva all’indomani di una delle sconfitte più pesanti che il centro sinistra abbia mai incassato in questa città”.
“E’ una commedia…via il capocomico Raciti!”. La confusione che attualmente predomina tra le fila locali del Pd non è passata inosservata neanche nell’analisi del leader dei “Coraggiosi”, l’ex deputato regionale Fabrizio Ferrandelli. “A Gela, con l’elezione di due segretari cittadini – spiega – siamo all’ennesima replica di una commedia fatta di prove muscolari tra correnti e poca politica, che non fa altro che allontanare la gente dal Pd e alimentare l’anti politica, il populismo e la demagogia. E, infatti, tra i due litiganti il Movimento 5 stelle ha goduto qualche mese fa e continuerà a godere se non si pone fine a questa messa in scena la cui regia è del capocomico Raciti”. Così, i “Coraggiosi” di Ferrandelli che schierano in città anche il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia e il consigliere Salvatore Gallo chiamano a raccolta tutti. “Gela, la città di Crocetta, e i gelesi – conclude proprio Ferrandelli – meritano di più e si aspettano da noi, considerando anche la fallimentare esperienza amministrativa dei grillini di questi mesi, un Pd serio, aperto e unito e invece continuiamo a essere il loro spot più bello. Non ce lo possiamo più permettere e chi, in questo teatrino, ha avuto un ruolo, deve farsi da parte. Se l’ultimo segretario cittadino, Carlo Romano si è dimesso non l’ha fatto di certo per assistere all’elezione di due segretari. Incontriamoci, chiamiamo a raccolta la società e rigeneriamo l’idea di partito”.