Gela. E’ diventata definitiva la condanna per l’incidente che nove anni fa, su un tratto della Gela-Vittoria, causò il decesso dell’imprenditore ragusano Santo Occhipinti, titolare di diverse attività in città. La Corte di Cassazione non ha accolto il ricorso presentato dalla difesa del cinquantatreenne Rocco Mondello. L’imputato, accusato di omicidio colposo, era alla guida della Ford Focus che impattò con la Mercedes dell’imprenditore. Un anno e quattro mesi di reclusione è l’entità della condanna imposta all’imputato. Per i suoi legali, gli avvocati Emanuele Maganuco e Joseph Donegani, non ci sarebbe mai stato un responso univoco rispetto alla ricostruzione della dinamica dell’incidente. Anche nel ricorso di Cassazione si fa riferimento al fatto che Occhipinti non avesse la cintura di sicurezza e in appello fu autorizzata un’ulteriore verifica tecnica. I difensori, nei precedenti gradi di giudizio, non esclusero che l’impatto tra le due autovetture potesse essere stato favorito da un primo contatto, con un’altra vettura. La procura generale ha chiesto di respingere il ricorso e la Cassazione, argomentando anche su aspetti relativi all’azione proposta, ha comunque disposto la conferma della decisione di appello.
I familiari della vittima sono stati parti civili nel procedimento, con il legale Giuseppe Cammalleri. Anche in Cassazione è stato chiesto di confermare la condanna, senza accogliere le richieste difensive. Nel procedimento è entrata anche una compagnia assicurativa, come responsabile civile (rappresentata dall’avvocato Claudia Caizza).