Gela. “Vorrei rassicurare la cittadinanza gelese che la Rianimazione di Gela è aperta e sarà sempre al servizio della comunità gelese”.
Con queste parole Salvo Damante, responsabile dell’unità operativa di Rianimazione dell’ospedale “Vittorio Emanuele” è intervenuto in favore del mantenimento del reparto svuotatosi dopo il trasferimento di un paziente a Caltanissetta, facendo temere ad una chiusura momentanea del servizio proprio per fare fronte alla carenza di personale medico ed infermieristico in ospedale.
“Ha tanto allarmato il trasferimento di un paziente, ricoverato presso la nostra rianimazione, al Sant’Elia di Caltanissetta – aggiunge Salvo Damante -, ma il motivo unico è che lo stesso necessita di approfondimenti diagnostici che momentaneamente non possiamo fare in città. Questo fa parte del lavoro sinergico e di collaborazione che due grossi ospedali, come quello di Gela e Caltanissetta, mettono in campo per il bene dei pazienti. Ricordo che la rianimazione non solo è al servizio del Pronto soccorso, ma anche di reparti come la Chirurgia, col quale collaboriamo per eseguire interventi ad alta complessità in pazienti compromessi per le molteplici patologie di cui sono affetti”.
La paventata riduzione dell’attività della Rianimazione ha immediatamente suscitato reazioni tra i referenti politici locali causa, probabilmente, una precedete decisione del management dell’Asp di Caltanissetta sfociato anche in azioni giudiziarie e indagini per fare luce sul decesso di alcuni pazienti immediatamente dopo il loro trasferimento. Secondo indiscrezioni di corsia il trasferimento del paziente sarebbe stato motivato dalla mancanza di un infettivologo presso l’ospedale di via Palazzi diretto dal palermitano Luciano Fiorella. Infatti il reparto di Malattie infettive risulterebbe scoperto in attesa dell’arrivo di Fabrizio Pulvirenti, vincitore di concorso dopo due anni di attività di Emanuele Pace.