Gela. L’assessorato all’ambiente rimasto senza guida politica, dopo le dimissioni di chi lo reggeva, il renziano Cristian Malluzzo, sarà certamente il perno delle riflessioni interne alla maggioranza. Il sindaco Lucio Greco, costretto all’isolamento dal Covid, sta comunque valutando le soluzioni da mettere sul tavolo, anche se una verifica con i suoi pare un passo preliminare inevitabile. La rottura del rapporto con Italia Viva apre più prospettive. La crisi con i renziani si è innestata sulle modalità dell’attuale servizio rifiuti e sulla linea da adottare in un assessorato, che fino a due anni fa era in carico al Pd. I dem se ne andarono, non condividendo le prospettive della giunta dell’avvocato. I rapporti istituzionali, però, non si sono mai interrotti. C’è chi ipotizza che qualche approccio potrebbe ancora esserci, anche se i dem non sembrano così propensi ad un’esperienza bis tra le fila dell’amministrazione comunale. “Il Pd è un partito unito, anche se chiaramente il dibattitto interno non manca mai ed è gusto che sia così – dice il segretario cittadino Guido Siragusa – la crisi con Italia Viva? L’ho seguita in maniera distratta. Quando il Pd uscì dalla giunta, io non ero segretario. Da dirigente ricordo che si posero delle richieste, una cabina di regia sulle decisioni strategiche, scelte condivise e una posizione netta contro i definanziamenti della Regione. Mi chiedo, oggi quei punti che furono posti hanno trovato seguito? Il sindaco è pronto a condividere le scelte strategiche? E’ disponibile ad una vera cabina di regia? Ha preso una posizione netta nei rapporti con la Regione? Io penso che i motivi che ci hanno portato a lasciare la giunta non siano stati superati. Per il resto, una decisione di questo tipo non spetta al solo segretario cittadino. Sono stato eletto per rappresentare gli organismi di partito. Rispetto a Greco non c’è mai stato nulla di personale. Il ragionamento è politico. Il Pd ha fatto eleggere il sindaco, questo non bisogna dimenticarlo. Abbiamo pagato un prezzo notevole e anche la nostra lista fu falcidiata da scelte, che si concretizzarono anche a poche ore dalla presentazione delle liste. Chiaramente, sentiamo la responsabilità per scelte che sono state fatte e per la situazione attuale della città”. Siragusa sembra voler mantenere una certa “neutralità” davanti all’ultima crisi di giunta, anche se non pare porre un veto netto ad un dialogo più ampio, senza però troppi condizionamenti amministrativi. Da consigliere comunale, l’attuale segretario cittadino fece parte di due diverse commissioni di indagine sul servizio rifiuti. Sul punto, è certo che “la questione di fondo non è stata mai chiarita in questi sette anni”. “Né questa giunta né quella Messinese ci sono riuscite – dice ancora – il servizio di raccolta differenziata spinta è passato da un costo complessivo di otto milioni di euro a tredici milioni di euro, ma con una città che è oggettivamente sporca. L’equivoco di fondo c’è sempre stato. La raccolta differenziata spinta, con il porta a porta, fu autorizzata da una delibera di giunta del 2014, ma con un contratto con Tekra che era tarato su un servizio decisamente diverso e ancora centrato su una raccolta tradizionale, con i cassonetti. Da allora, non si è mai posto rimedio e nessuno ha voluto mettere in discussione quella stessa delibera del 2014”. Per Siragusa, la dipartita di Italia Viva e l’addio di Malluzzo possono ritenersi titoli di coda, decisamente attesi.
“L’assessorato all’ambiente è strategico ed è un assessorato politico, così come l’urbanistica – aggiunge – l’ambiente non ha più avuto una guida politica, dopo l’uscita del Pd e le dimissioni dell’ex assessore Robilatte. Poi, c’è stato l’interim del sindaco e l’avvento di Malluzzo, che però si è sempre trovato in una posizione di debolezza, dovuta al limite scontato da Italia Viva, partito privo di una rappresentanza in consiglio comunale. Io sono convinto che una giunta debba essere politica e spero anzi che si possa arrivare a questo. Assessorati come l’ambiente e l’urbanistica vanno condotti seguendo una linea politica, che può anche non essere quella del sindaco. In una giunta politica, il confronto interno può avere una maggioranza e un’opposizione. Mi auguro che il prossimo assessore venga scelto per capacità e competenze. Per il resto, non intendo prendere posizione rispetto alla contesa che si è determinata, anche perché sono convinto che la questione di fondo sul servizio rifiuti rimanga ancora aperta”.