Gela. L’accordo di programma voluto dall’amministrazione comunale, relativo agli eventuali investimenti paralleli a quelli di Eni, inizia a pesare soprattutto sul piano politico. Scontro in commissione sviluppo economico. Adesso, le frizioni sono tutte concentrate intorno alle riunioni allargate convocate dalla commissione sviluppo economico. L’obiettivo, almeno sulla carta, sarebbe quello di raggiungere una sintesi tra tutti i gruppi consiliari di modo da presentare alla giunta eventuali modifiche al testo dell’accordo, partorito la scorsa estate. La strada, però, appare piuttosto scoscesa. “Non riesco a capire perché il presidente Antonio Torrenti – spiega l’altra componente della commissione sviluppo economico Anna Comandatore – abbia deciso di convocare solo i capigruppo e il presidente della commissione ambiente, escludendo tutte le altre commissioni. L’accordo di programma ha una valenza complessiva, tutti vanno coinvolti. Peraltro, pensavo che Torrenti riuscisse a gestire meglio le riunioni sull’accordo di programma che, fino ad ora, si sono rivelate un buco nell’acqua”. Il presidente, però, conferma l’intenzione di proseguire il lavoro. “Le convocazioni sono state regolarmente trasmesse – dice – in commissione, fin dall’inizio, c’è stato spirito di collaborazione e assoluta democrazia nelle scelte. Sono io, invece, che non capisco l’atteggiamento del consigliere Anna Comandatore. In ogni caso, il lavoro della commissione sviluppo economico sull’accordo di programma proseguirà anche nelle prossime settimane, indipendentemente da quello che vorranno fare gli altri consiglieri”.
“L’accordo non si può fare contro Eni”. La confusione generata intorno ai temi dell’accordo convince poco l’esponente del Polo Civico Guido Siragusa. “Anzitutto – dice – preannuncio che il nostro gruppo politico presenterà una serie di proposte da inviare a tutti i consiglieri comunali e all’amministrazione. Un cosa è certa, le eventuali modifiche da apportare non possono essere decise in sede di commissione sviluppo economico. E’ un peso eccessivo. L’accordo di programma è politico e tutto va discusso in sede di aula consiliare. Per questa ragione, ritengo che una commissione di studio sia una soluzione migliore. Bisogna, però, mettere le cose in chiaro. La stessa giunta deve mettere sul tavolo le idee programmatiche che vuol seguire. Qual è il programma? E’ ancora quello sottoscritto con il Movimento 5 Stelle? Penso, comunque, che l’accordo di programma non possa essere strutturato contro qualcuno, a cominciare da Eni. Per questo motivo, non possono condividere le posizioni sul tema del Movimento 5 Stelle. Quest’accordo di programma odora molto di gas e sarebbe ora che tutti escano allo scoperto. Personalmente, ritengo che una delle direttrice fondamentali sia quella dello yard e dell’hub logistico. Dobbiamo garantire possibilità di lavoro alle centinaia di operai dell’indotto rimasti fuori dal ciclo produttivo”.
“Qual è il programma della giunta? Quello con il simbolo del M5S?…”. Un invito, piuttosto pressante, alla giunta arriva anche dall’indipendente Carmelo Casano. “La giunta comunale, che se non sbaglio non è più del Movimento 5 Stelle – conclude – deve essere chiara. Al momento, conosco un unico programma amministrativo, quello che riporta il simbolo dei 5 Stelle. Sarebbe ora, invece, che il sindaco presenti alla città il suo nuovo programma. A chi dobbiamo dar conto ai 5 Stelle oppure all’amministrazione comunale che è stata scaricata dai grillini?”.