La crisi nera dell’indotto Eni, chiesto l’intervento della Prefettura: ritardi fino a due anni per i pagamenti

 
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Gela. Mentre la protesta degli operai dell’indotto Eni si è assopita, la crisi del settore metalmeccanico è pronta ad approdare nuovamente sui tavoli della prefettura di Caltanissetta.

Ritardi nei pagamenti. I segretari provinciali di Fiom, Fim e Uilm hanno appena chiesto un doppio incontro. Questa volta, è il turno di Smim ed Eurocoop. Al centro di entrambi i vertici, diversi ritardi nei pagamenti delle spettanze destinate agli operai delle due aziende. Se nel caso di Smim i ritardi sono comunque limitati; in quello di Eurocoop, invece, diversi operai attenderebbero retribuzioni, in ritardo anche di due anni. L’azienda, in mancanza di commesse da Eni, è ferma da tempo. Per questa ragione, i segretari Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese cercheranno di valutare la vicenda insieme ai funzionari della prefettura di Caltanissetta e ai vertici delle società.

La mobilità alla Smim. Intanto, già nei prossimi giorni, nuovo confronto tra sindacati e manager Smim. L’azienda, infatti, intende mantenere la procedura di mobilità per 135 operai. A questo punto, la vera svolta potrebbe arrivare solo dalla Regione, con il via libera alle tranche straordinarie di ammortizzatori sociali, in attesa che i primi cantieri in raffineria, tanto reclamati ma ancora non pervenuti, possano attivarsi. 

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