Sudelettra insiste “licenziamento 35 operai”: sindacati contro, “si attivi cassa integrazione”

 
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Gela. Trentacinque lavoratori di Sudelettra ancora una volta a rischio, dopo tanti precedenti dello stesso tipo. Nelle scorse settimane, i vertici dell’azienda lucana, che per un lungo lasso di tempo ha operato nell’indotto elettrostrumentale di raffineria Eni, hanno comunicato l’avvio delle procedure di licenziamento. Secondo gli imprenditori, non ci sarebbero prospettive per nuove commesse e per assicurare occupazione a tutti i dipendenti. Questa mattina, nel corso di una riunione tenutasi alla presenza dei referenti dell’ufficio provinciale del lavoro, le segreterie di Fiom, Fim e Uilm hanno respinto qualsiasi ipotesi che determini il taglio dei posti. Per i segretari Orazio Gauci, Alessio Pistritto e Nicola Calabrese, ci sarebbero i requisiti per la cassa integrazione straordinaria, prevista per le aree di crisi complessa, come quella locale.

Sindacalisti e lavoratori vogliono attendere, inoltre, che i cantieri del maxi progetto per il gas “Argo-Cassiopea” possano entrare nel vivo, con maggiori chance di accedere a nuovi appalti. I rappresentanti dell’azienda hanno chiesto un rinvio a fine mese, per esaminare più aspetti di una procedura che rischia di tagliare fuori più di trenta operai, in una fase molto difficile, anzitutto sul fronte occupazionale ed economico.

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