Gela. Assolto “perché il fatto non sussiste”. Il gup del tribunale, Francesca Pulvirenti, ha emesso una decisione favorevole nei confronti dell’imprenditore Gaetano Greco, proprietario della società “Ambiente Italia”. Erano diverse le contestazioni mosse nei suoi confronti e tutte riferite alla gestione del servizio di perlustrazione e accalappiamento dei cani randagi, svolto per conto del Comune. L’indagine portò i pm della procura a valutare presunte irregolarità, fino ad addebitare a Greco i danni fisici subiti da un cinquantenne, che nel febbraio di quattro anni fa venne aggredito da un branco di randagi, in un tratto di via Rio de Janeiro. Non solo le lesioni, però, visto che per Greco le accuse hanno toccato una presunta violazione del contratto stipulato con il Comune, con servizi di accalappiamento e perlustrazione che non sarebbero stati svolti, e un possibile rifiuto di atti d’ufficio, per non aver predisposto un intervento di soccorso sulla chiamata inoltrata da una guardia eco-zoofila. Tutte contestazioni che nel giudizio abbreviato la difesa dell’imprenditore ha respinto. Sono stati proposti riscontri documentali, per ribadire che l’azienda operò sulla base di quanto previsto dall’appalto. Le accuse nei confronti di Greco, in base al dispositivo letto dal gup, non hanno trovato riscontro.
Le motivazioni saranno successivamente depositate, nell’arco dei prossimi novanta giorni. Il difensore, l’avvocato Salvatore Falzone, ha ricostruito i fatti, in antitesi rispetto alla linea d’accusa che invece addebitava all’imprenditore la piena responsabilità delle presunte omissioni. I pm, a chiusura delle indagini, avevano già avanzato richiesta di rinvio a giudizio. I fatti ricostruiti si concentrarono nel periodo ricompreso tra 2017 e 2018.