Gela. Rimane in carcere l’operaio tunisino finito in manette con l’accusa di aver abusato sessualmente della figlia della nuova moglie.
E’ stato sentito in carcere. L’uomo è stato sentito all’interno della casa circondariale di Balate davanti al giudice Paolo Fiore. Difeso dall’avvocato Rosario Giordano, ha negato diversi degli episodi contestati dagli inquirenti. L’arresto è scattato a conclusione di un’indagine condotta dagli agenti di polizia del commissariato e da quelli dell’aliquota della procura coordinati dai magistrati. Le violenze si sarebbero protratte nel corso del tempo: l’uomo avrebbe soggiogato psichicamente anche la moglie e le altre figlie, sottoponendole ad ulteriori violenze. All’indagato, il cui arresto è stato convalidato, sarebbe stata contestata anche l’accusa d’incesto.